Nonostante una partita davvero divertente e a tratti esaltante, Leicester-Napoli ha suonato una nota stonata (non per sua volontà) all’interno e all’esterno del King Power Stadium. Nell’impianto dei padroni di casa, infatti, si sono verificati degli scontri tra supporter inglesi e tifosi del Napoli presenti per assistere alla gara. Il bilancio è stato di 11 arrestati, con la polizia inglese che sta svolgendo ulteriori controlli per comprendere se punire altri protagonisti del tremendo spettacolo.
In esclusiva per il nostro portale abbiamo intervistato un tifoso del Napoli, Luigi Tortoriello, presente al King Power Stadium per assistere al match di Europa League. Il tifoso azzurro ci ha raccontato come si sono svolti gli eventi che hanno generato poi la rissa tra fazioni.
Scontri Leicester-Napoli, parla un tifoso azzurro presente: “Mai vista una cosa del genere in uno stadio inglese, la polizia non interveniva” [ESCLUSIVA]
“Durante tutta la partita ci sono stati tirati addosso accendini ma anche bottiglie e altre cose del genere”, spiega Tortoriello. “Niente di estremo. Ci sono state offese da ambo le parti per tutta la partita, c’era tensione, non siamo stati accolti bene. Poi a fine partita il lancio di oggetti si è intensificato, soprattutto da parte loro. Fino a quando un bambino – mai visto un bambino così arrabbiato in vita mia – ha cominciato a tirare cose nel nostro settore e ha scavalcato venendo nel nostro settore“.
“Quando il bambino ha scavalcato la tifoseria del Napoli si è tirata indietro in realtà”, prosegue. “Perché, insomma, figuriamoci: era un bambino. In tutto ciò la polizia guardava e non faceva nulla. Quando il bambino è entrato, un tifoso del Napoli è andato lì ma come per restituirlo, ovviamente. La cosa però è stata fraintesa e i tifosi del Leicester si sono riversati nella curva. Prima hanno cominciato a darsele e poi la polizia è intervenuta, perché prima non aveva fatto nulla”.
I momenti di tensione però non sono terminati in quel frangente. “Ci hanno trattenuto circa 45 minuti all’interno dello stadio perché i tifosi ci stavano aspettando con i coltelli“, continua a spiegare il tifoso. “Siamo usciti, un cordone di polizia ci ha tenuto fuori 15 minuti e poi ha scortato prima chi aveva autobus e treno da prendere. Ci sono state risse anche tra i tifosi del Leicester e la polizia. Poi, quando la situazione si è calmata, ci hanno lasciati andare”.
Scontri Leicester-Napoli: “Una situazione mai vista”
La situazione sarebbe quindi nata per via di un atteggiamento non esattamente ospitale nei riguardi dei tifosi del Napoli: “Il problema è che hanno tirato roba durante la partita e la polizia non ha fatto nulla”, insiste Tortoriello. “Ci hanno protetto dopo ma durante la partita niente. Loro ci tiravano roba e noi non rispondevamo. Una persona è stata colpita in faccia da un accendino e ha iniziato a sanguinare dall’occhio. Mai vista una cosa del genere negli stadi di Premier League“, afferma il tifoso, che da anni ormai vive in Scozia. “La polizia doveva intervenire prima. Il fatto che loro siano riusciti a scavalcare da un settore a una curva è assurdo, di solito avviene il contrario”.
Lo stesso Tortoriello aveva assistito ad altre partite in stadi britannici senza dover osservare questo spettacolo indecente: “Ho visto Liverpool-Napoli a Edimburgo ma ovviamente il contesto era molto più tranquillo, era un’amichevole ed eravamo in campo neutro. Però ho visto tante altre partite sia in Inghilterra che in Scozia e non c’era questo clima. La polizia generalmente non permette queste cose, non so perché stia volta sia successo e c’è da chiederselo. Un bambino è riuscito a scavalcare all’interno di una curva, questa cosa è inconcepibile”, conclude.
Una pagina molto grigia in uno spettacolo colorato, anche se fortunatamente – rispetto ad altre occasioni – questa volta non abbiamo avuto a che fare con un vero e proprio dramma.
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Claudio Agave
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