Tornerà nella città che l’ha apprezzato e amato più di tutte, nella sua carriera. Walter Mazzarri, nuovo tecnico dei sardi, ha parlato in conferenza stampa alla vigilia del Napoli, allenato dal suo “nemico” Spalletti, con il quale condivide toscanità, indole e grande esperienza. Le idee, quelle no, sono agli antipodi…
Cagliari, Mazzarri: “Napoli una macchina da guerra. Ho la stima della città, non mi aspetto nulla, sono concentrato sul mio club. Voglio il massimo dai ragazzi”
“Per vedere un Cagliari ordinato, compatto e propositivo quando ne ha avuto la possibilità bisogna che sia un Cagliari lucido, carico come in quella partita. La mia vera curiosità, per così dire, è vedere le gambe dei ragazzi alla terza partita in una settimana. Vorrei capire chi avrà la brillantezza nelle gambe come contro la Lazio: in quella partita hanno dato tutto, e si è pagato con l’Empoli. L’unica vera incognita è la tenuta fisica, ma per me il Napoli ha fatto meglio rispetto alla Lazio. La condizione, certo, non sembra ottimale. Voglio specificare un concetto: nella fase difensiva contro la Lazio siamo stati bravi, non ci siamo adattati a loro ma il contrario. Ogni squadra deve fare il possibile per far giocare male l’avversario, ma se non dai loro coraggio allora sei bravo e riesci a gestire meglio la gara. L’accoglienza di Napoli? Mi concentro sulla partita, non mi aspetto nulla: so che i tifosi partenopei mi stimano, sono stati quattro anni memorabili ma la mia testa è solo al Cagliari. Loro sono una macchina da guerra e si divertono a vincere le partite, noi dobbiamo mettergli il bastone tra le ruote. Quindi non parliamo troppo di tattica, non voglio dare vantaggi. Domani vedrete la formazione, come sempre sceglierò la formazione che mi darà la possibilità di fare meglio e soffrire meno. Grassi? È un ottimo giocatore, ma più che andare a vedere i singoli ricordatevi una cosa: l’allenatore allena la squadra tutta la settimana, io in questo momento non posso far altro che valutare sulla partita precedente. Credetemi, non è un alibi. Dal punto di vista della solidità difensiva non si è ancora fatto qualcosa di particolareggiato ma globale, ma è una cosa che voglio assolutamente fare. Ma anche in difesa infortuni e scarso minutaggio sicuramente incidono. Dopo la debacle interna contro l’Empoli? Ho visto i ragazzi dispiaciuti e consapevoli di avere fatto una brutta partita. Loro stessi hanno ammesso di avere fatto tanti errori e questo dimostra la mancanza di lucidità. Questo è da capire, se era una fatto mentale di sentirsi responsabili davanti al proprio pubblico o altre cose. Sembrava che avessimo le gambe bloccate, ho fatto il confronto tra Lazio ed Empoli, ne hanno preso coscienza e per me è stata una buona riunione. Abbiamo avuto solo tre giorni di tempo per lavorare, vediamo se siamo riusciti almeno in parte per andare vicino alla condizione vista con la Lazio. Mi aspetto il massimo di quello che può fare la squadra. Ho visto dati differenti tra Lazio ed Empoli, ho visto due partite opposte in cui ho visto cose bellissime e cose negative: per me questa è una fase di raccolta dati, prima del Venezia c’è un po’ di tempo e poi ci sarà la sosta, anche se partiranno tanti nazionali. Cercheremo di dare identità in quei giorni, per ora possiamo solo dare il massimo come ho detto ai ragazzi di fare domani. Speriamo di fare una grande gara, poi vedremo il risultato e lunedì faremo il defaticante. Lì tireremo un’altra linea. Si è cambiato poco a livello tattico, onestamente. Devo dare a tutti più riferimenti possibili, soprattutto nella fase offensiva e nel possesso palla ma bisogna capire che qua ci vuole del tempo. Per ora mi sono basato sul dare certezze in fase difensiva, domani contro il Napoli non potremo dare opportunità in ripartenza. Magari altre squadre fanno più fatica in costruzione, soprattutto penso a quelli che hanno cambiato allenatore in estate. Io sono arrivato da pochi giorni ripeto, un po’ di pazienza ci vuole”.
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