In effetti è difficile darsi una spiegazione della piega distorta che ha preso a un certo punto la carriera del ragazzo, un giocatore che è stato parte integrante della storia di club come Arsenal e Manchester City prima di diventare il giocatore più maledetto della già maledetta classe francese del 1987, quella dei Ben Arfa e dei Menez, per renderci conto.
Nasri, l’ex enfant prodige francese annuncia il ritiro: “Un episodio mi ha portato a questa decisione…”
Piedi fatati, un destino beffardo. Gli ultimi anni della sua carriera sembrano infatti prendere i contorni di un giallo. Dopo il prestito al Siviglia nell’estate del 2016, Nasri ha iniziato a giocare sempre meno prima all’Antalyaspor, in Turchia, poi al West Ham, infine all’Anderlecht, dove nemmeno l’amicizia con l’ex Citizen Vincent Kompany è riuscito a salvarlo. In mezzo la terribile squalifica di 18 mesi per doping (dal febbraio 2018), per trasfusioni di nutrienti superiori ai limiti stabiliti dalla WADA (l’agenzia internazionale antidoping). Insomma, non sembra più esserci via d’uscita all’abisso che si è aperto sotto i piedi di Nasri. L’ex enfant prodige della nazionale francese ha annunciato infatti ufficialmente il ritiro dal calcio. Il marsigliese, senza un club dopo la sua partenza dall’Anderlecht nel 2020, ha spiegato la sua scelta di chiudere la carriera a 34 anni. “Un episodio mi ha fatto molto male e ha cambiato il mio rapporto con il calcio: la mia squalifica. Non avevo preso alcun prodotto dopante. Era solo un’iniezione di vitamine perché stavo male. Mi ha tagliato fuori”, a dichiarato a Jdd.
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