In una lunga intervista rilasciata a La Gazzetta dello Sport, Dalma Maradona, figlia del Pibe de Oro, rompe il silenzio su una questione delicata: l’accesso allo Stadio intitolato a suo padre. Un documentario sulla vita di Diego Armando Maradona, un progetto ambizioso al quale lavora e che racconta sua figlia con impedimenti da parte del club. Di seguito, le sue parole nel dettaglio.
Dalma Maradona sull’accesso allo stadio: “Il fatto di non poter entrare in un posto che porta il mio cognome mi sembra una follia”
Verrà allo stadio che quando lei nacque si chiamava San Paolo. Oggi porta il nome di suo padre.
<<Questa era l’idea. Napoli è l’ultima tappa del mio viaggio. Attraverso la casa di produzione locale abbiamo chiesto le autorizzazioni necessarie per girare allo stadio ma il Napoli ci ha detto di no. No, non ci potevo credere, così ho chiesto di riprovare. Ci ha detto di no con una mail di pochissime parole, senza spiegazioni o motivazioni>>.
Inoltre: <<Di fronte a questi no così asciutti ho cercato e ottenuto il telefono del presidente De Laurentiis e gli ho scritto, con rispetto, raccontandogli il mio progetto. Il messaggio è stato letto e non ho avuto risposta. Tra l’altro gli ho anche chiesto di intercedere sulla questione Insigne>>. Il coinvolgimento del numero 24: <<So che a Lorenzo piacerebbe partecipare al documentario, perché mio padre ha significato tanto per lui. Però ci ha fatto sapere che senza l’autorizzazione del club non può girare e il Napoli gliel’ha negata. Sinceramente non so cosa stia succedendo>>. <<Il fatto di non poter entrare in un posto che porta il mio cognome mi sembra una follia. Non c’è niente che mi dà più orgoglio del pensare che uno stadio si chiami Diego Armando Maradona, mi sembra spettacolare. Però sfortunatamente non mi ci lasciano entrare>>.
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Emiliana Gervetti
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