Ancora fanno parte dell’immaginario collettivo le sue lacrime e le parole rotte dall’emozione di dover smettere col professionismo: certo, è una ferita troppo fresca per essere rimarginata. Ma tant’è…
Aguero, l’aritmia dell’ex attaccante non ha alcuna rilevanza con il Covid. Le dichiarazioni del suo cardiologo
C’era già chi era pronto a sparare sulla croce rossa, o meglio, sul vaccino, sul Covid. Su questo o quel motivo, tutti ormai parte integrante (e fastidiosa) della nostra quotidianità. Un fatto è certo: l’aritmia cardiaca che ha costretto al ritiro Sergio Aguero non è stata causata dal vaccino anti Covid-19, a dispetto di quanto circoli in via piuttosto fuorviante sui social network. Lo afferma il quotidiano spagnolo Sport.es, in risposta a una serie di polemiche montate ad arte in questi giorni e sfociate addirittura in una lettera al calciatore che un giornalista no-vax ha scritto accusando il fresco ex attaccante di non ammettere pubblicamente che il suo ritiro era dovuto al fatto di esser stato stato vaccinato.
“El Kun continua a promuovere un veleno di Morte”, aveva scritto un tal Enrique de Diego. Roberto Peidró, cardiologo di Aguero, ha negato a una radio argentina che l’aritmia di cui soffre il campione possa essere correlata al coronavirus o al vaccino. Il medico ha spiegato che, “dopo diversi studi, nel suo cuore è stata trovata una zona con una piccola cicatrice, che in effetti gli ha causato l’episodio che l’ha costretto al ritiro. Peidró, che ha iniziato a curare Aguero nel 2004, quando giocava per l’Independiente, ha sottolineato che già allora il ragazzo soffriva di un disturbo simile, anche se a quel tempo era sostanzialmente benigno”.
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