Venti indagati e oltre mezzo milione di “clienti” in tutta Italia, che a costi ridotti aveva accesso illegalmente ai canali di Sky. Utenti serviti attraverso il sistema Iptv, che permette di accedere a canali televisivi attraverso piattaforme digitali online. L’organizzazione, smantellata dalla Guardia di Finanza di Milano, aveva base in Campania e ramificazioni in Toscana, Emilia Romagna e Calabria.
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Il sistema era alimentato attraverso Cybergroup, un internet service provider “i cui server consentivano di far funzionare diverse Iptv illegali”. L’amministratore del gruppo, che è tra i venti indagati, è dunque un campano. E in questa regione venivano anche gestiti i pagamenti dei clienti relativi agli abbonamenti pirata al servizio Sky. Agli indagati viene contestato reato previsto dall’art. 171-ter della legge sul diritto d’autore che punisce chi “abusivamente duplica, riproduce, trasmette o diffonde in pubblico con qualsiasi procedimento, in tutto o in parte, un’opera dell’ingegno destinata al circuito televisivo, cinematografico, della vendita o del noleggio, dischi, nastri o supporti analoghi ovvero ogni altro supporto contenente fonogrammi o videogrammi di opere musicali, cinematografiche o audiovisive assimilate o sequenze di immagini in movimento”.
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