Al quotidiano Roma, Amir Rrahmani ha parlato in esclusiva. Il percorso del Napoli in campionato, gli equilibri della difesa e gli assetti in campo. Il kosovaro dice la sua sul lavoro di squadra, sul compagno Juan Jesus su Kalidou Koulibaly. Mostra comprensione ed empatia anche per Kostas Manolas, ormai tornato in Grecia.
Napoli, Rrahmani: “Se fossi stato italiano avrebbero parlato tutti di me. Io erede di Koulibaly? Lui è il leader ma sarebbe per me un privilegio”
“Dico da sempre che se fossi stato italiano avrebbero parlato tutti di me. A quanto pare la mia nazione non è famosa calcisticamente parlando. Significa che devo impegnarmi ancora di più in modo tale da costringere la critica a seguirmi”. Così parla il difensore azzurro che poi si sofferma sul compagno di squadra, Juan Jesus: “Ci siamo inizialmente studiati, poi dopo le prime due gare siamo migliorati. Ora sappiamo come giochiamo. Ci capiamo bene, sappiamo come gestire i movimenti. Juan è esperto, sta in Italia da dieci anni e ha giocato sempre in grandi squadre. Poi finalmente ha segnato”.
Immancabile il riferimento all’ormai lontano Manolas: “Il suo errore con la Juve”? Rrahmani riporta il suo esordio difficilissimo al Napoli. “Kostas ha vissuto la mia stessa situazione…Il calcio, purtroppo, non è una scienza esatta. Non puoi mai sapere cosa potrà succedere. L’importante è rimanere sempre umili e provare a dare tutto durante gli allenamenti. Io l’ho fatto e oggi mi godo il grande momento”.
Infine, sul numero 26: “Io erede di Koulibaly? È una responsabilità grossa perché Koulibaly è Koulibaly. È il leader. Ma se dovesse accadere non ci sarebbero problemi. Quando si cresce aumentano le responsabilità e quindi sono pronto. Per me sarebbe un privilegio”.
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Emiliana Gervetti
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