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Napoli, Spalletti: “Tredici gare di gioia e poi potrei anche morire!”

Spalletti

“Come il detto vedi Napoli e poi muori, io sono pronto. Solo chi non sa di calcio può pensare che Cagliari sia meno insidiosa di Inter e Barcellona”.

Napoli, Spalletti: “Tredici gare di gioia e poi potrei anche morire!”

“Alzare l’asticella? Vogliamo sempre giocare al massimo, partita dopo partita. Non si possono fare calcoli a lunga distanza. Io sono già entrato nel vivo del campionato dal primo istante che sono arrivato a Napoli: vorrei 13 gioie e figate di fila, poi sportivamente sarei pronto anche a morire.”

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Il tecnico azzurro non conosce mezze misure, non conosce retorica o frasi fatte. Riesce sempre a sorprendere con il suo modo di intendere e vivere il calcio. E a Napoli sembra essere davvero nel suo habitat naturale. Vuole mantenere sul pezzo il suo gruppo, non accetta cali di tensione, proprio in una fase caldissima della stagione. No limits, si direbbe. Ecco, Luciano Spalletti non perde di vista gli obiettivi e non si pone limiti. “Cagliari? Che si giochi a Cagliari o a Barcellona il concetto non cambia. Dobbiamo riuscire a fare il Napoli e ci basta proporre il nostro calcio per essere felice. Solo chi non sa di calcio può pensare che sia una partita con meno insidie. Il Cagliari si è rafforzato, è in sintonia col carattere del suo allenatore che qui conosciamo bene per aver dimostrato tutte le sue qualità professionali. Dobbiamo fare la stessa gara fatta con le big”, ha detto il tecnico toscano a Radio Kiss Kiss.

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