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Guerra Ucraina, Draghi: “Arrivati 23.872 profughi ucraini. Europa unita nell’accoglienza”

“A oggi sono 23.872 i cittadini ucraini arrivati in Italia, principalmente dalla frontiera italo-slovena, oltre il 90% sono donne e bambini”, di questi “9.700 sono bambini. Il flusso è certamente destinato ad aumentare”. Lo ha affermato il presidente del Consiglio, Mario Draghi, nel corso del Question time alla Camera.

Guerra Ucraina, Draghi: “Arrivati 23.872 profughi ucraini. Europa unita nell’accoglienza”

In Ucraina “la crisi umanitaria è senza precedenti dal Dopoguerra e per farvi fronte l’Unione ha applicato, per la prima volta dal 2001, la direttiva sulla protezione temporanea e anche questo testimonia la compattezza dell’Unione. Una unità di intenti e di azioni che è indispensabile mantenere e ci vede in prima linea”, ha proseguito il premier italiano. “C’è una grande generosità, una profonda umanità”, ha osservato Draghi. “La forza di un Paese si misura anche nella capacità  di difendere la dignità umana”, ha spiegato. Il premier ha fornito inoltre i dati sul numero di profughi finora arrivati in Italia, e discusso le misure del governo per contenere l’impatto sull’economia del conflitto in corso. Sul tema delle sanzioni Draghi ha detto: “Per durare devono essere sostenibili”.

Il ruolo dell’Italia. “I primi strumenti di assistenza sanitaria sono stati organizzati dalla Protezione civile, in particolare per la gestione e il contenimento dell’emergenza da Covid-19. Inoltre, abbiamo previsto un ampliamento della rete di accoglienza: abbiamo disposto, tra l’altro, che i cittadini ucraini possano essere ospitati in tutte le strutture di accoglienza per migranti anche indipendentemente dal fatto che abbiano presentato domanda di protezione internazionale o dal possesso di altri requisiti previsti.” Il presidente del Consiglio ha poi voluto rendere merito alle istituzioni: “Lo sforzo organizzativo in atto coinvolge tutti i livelli di Governo, sia al centro sia sul territorio. Voglio ringraziare il Dipartimento della Protezione Civile, il Ministero dell’Interno, le Regioni e i Comuni per il loro sforzo, in particolare sul fronte dell’alloggio dei profughi”.

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