Artem Dzyuba ha chiesto di non essere convocato per motivi familiari, rinunciando così al collegiale di fine mese della Nazionale a causa della “situazione in Ucraina”, dove risiedono diversi suoi parenti. Lo riporta il sito ucraino Ukrinform, che riprende la notizia pubblicata dalla Federazione calcio, oggi denominata RFU.
Russia, il capitano della nazionale Dzyuba chiede di non essere convocato
A quanto pare, una posizione sulla Guerra ucraino-russa l’ha presa. L’attaccante dello Zenit San Pietroburgo, miglior marcatore della storia calcistica russa, di recente è attaccato pubblicamente da Vitaliy Mykolenko, terzino ucraino dell’Everton, che lo ha accusato di non prendere posizione sulla guerra. Pronta la risposta del centravanti, che a sua volta ha accusato Mykolenko di indirizzare facili accuse dal caldo dalla sua confortevole poltrona in Inghilterra. E ha deciso di non andare con la sua nazionale a Mosca fra il 21 e 27 marzo. “Domenica abbiamo parlato con Artem al telefono, ci ha assicurato che vuole davvero giocare per la Nazionale. Ma ora, a causa della difficile situazione in Ucraina, dove ha molti parenti, si è scusato e ha chiesto per circostanze familiari di non invitarlo a questo incontro. Abbiamo deciso di rimanere in contatto con lui”, ha detto il ct Valery Karpin. Il 28 febbraio scorso, Fifa e Uefa hanno escluso i club russi e la Nazionale dalla partecipazione a tutte le competizioni internazionali. “Non vado in Nazionale non per questioni politiche, ma per circostanze familiari. Non voglio entrare nei dettagli, ma in questo periodo vorrei trascorrere del tempo con la mia famiglia. Valeri (Karpin, ndr) mi ha frainteso o le sue parole sono state interpretate male”, ha detto Dzyuba, smentendo in parte il suo commissario tecnico, ma tant’è.
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