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Juventus, Chiellini: “Non fingiamo che non esista razzismo. Voglio chiudere in modo decoroso. In futuro? Penso che…”

Chiellini

Nell’immediato orizzonte la Juve, la Nazionale azzurra, i playoff, i Mondiali in Qatar. E il futuro? Ancora tutto da scrivere. Il capitano della Juventus ad Amazon Prime racconta i suoi progetti una volta appesi gli scarpini al chiodo. Chiellini ha poi messo l’accento – stavolta a Fifpro – sulle discriminazioni nel mondo del calcio. Un problema atavico, un problema irrisolto…

Juventus, Chiellini: “Non fingiamo che non esista razzismo. Voglio chiudere in modo decoroso. In futuro? Penso che…”

L’esperto centrale difensivo bianconero, capitano della Juve e della Nazionale italiana di Roberto Mancini in un’intervista concessa a Fifpro entra a gamba tesa sul razzismo, denunciando il velo d’omertà che sovente accompagna gli incresciosi episodi di discriminazione: “A quel tempo, l’ho trovato difficile da gestire (durante un Cagliari-Juve, ndr), perché eravamo nel mezzo di una partita. Mancavano pochi minuti ed è stato un momento decisivo della partita. Il mio primo pensiero – e onestamente, in retrospettiva probabilmente era quello sbagliato – è stato Blaise, calmati. Iniziamo a giocare e pensiamoci dopo. Se potessi tornare indietro, cercherei di aiutarlo subito, invece che solo a fine partita. Probabilmente sarebbe stato meglio fermare il gioco ancora per un po’, parlare con l’arbitro e l’altra squadra per fare una chiara dichiarazione su quanto fosse inaccettabile e che non potevamo andare avanti così. Questo avrebbe avuto maggiore visibilità. Così com’era, l’insulto razzista è passato quasi inosservato, come se fosse stato un insulto normale, quando in realtà è tutt’altro”. Questo non è un nuovo problema. Forse in passato non ne parlavamo tanto perché c’era meno comprensione, ma queste forme di discriminazione non possono più essere tollerate nel mondo di oggi. Che si tratti di discriminazione legata al colore della pelle, al razzismo, all’orientamento sessuale o altro, questa è una questione di rispetto per le persone. È davvero incredibile che le persone debbano vergognarsi di essere ciò che sono. All’inizio di questa stagione, durante una partita tra Napoli e Fiorentina, c’è stato forse il caso più noto di razzismo all’interno di uno stadio in Italia, anche se negli ultimi anni ce ne sono stati molti. Quando è successo, ho inviato un messaggio a Kalidou Koulibaly, con cui ho un buon rapporto. Ora stiamo prendendo una posizione più forte perché abbiamo bisogno di far sentire la nostra voce su queste cose. Noi giocatori siamo considerati oggetti che dovrebbero semplicemente continuare a giocare a calcio, perché è quello per cui siamo pagati. Ma dobbiamo parlare di queste dinamiche, far sentire la nostra voce e prendere davvero una posizione. Tutti.”

Sul futuro. “Lo dico chiaro: onestamente io sono già oltre quello che pensavo, dopo il ginocchio era una sfida riuscire a rientrare, però avevo questo Europeo che mi ballava nella testa, di finire per arrivarci – ammette Giorgio Chiellini -. Fosse stato nel 2020 non ci sarei arrivato, non stavo ancora bene, quindi sono già andato oltre quello che era. Potevo finire l’anno scorso con la Nazionale, mi è venuta voglia di continuare e adesso la vivo alla giornata. Ora ho questo sogno del Mondiale, speriamo di raggiungerlo e di godercelo da fine marzo e in inverno, poi si vedrà. Questa è casa mia, penso che mi piacerebbe finire in modo decoroso, come sto facendo. Poi si vedrà. Di base mi piacerebbe più fare il dirigente che l’allenatore, ma la vita è piena di sorprese. Lo capirò con il tempo.”

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