Domani ci sarà la prima udienza del Tribunale Federale per la questione “plusvalenze”. Il Napoli, insieme ad altre dieci società, risulta coinvolto. Calcio e Finanza riporta i documenti riguardanti la situazione del club azzurro. Di seguito, un passaggio.
Plusvalenze Napoli, la Procura contesta 19,3 mln. Quale conseguenza per il club partenopeo?
“Dal raffronto tra i corrispettivi riconosciuti nelle operazioni e i corrispettivi effettivamente pagati non trattandosi di operazioni incrociate, con quelli delle operazioni segnalate da Covisoc si può notare che, quando le società devono sostenere esborsi finanziari effettivi, attribuiscono ai diritti alle prestazioni dei calciatori valori inferiori a quelli concordati nelle operazioni incrociate, pur trattandosi – in quest’ultimo caso – di calciatori che presentano carriera sportiva meno importante e profilo tecnico di minore caratura. Le transazioni comparabili dimostrano quindi che i valori attribuiti ai diritti oggetto di scambio senza trasferimenti di denaro o con conguagli di importo contenuto non corrispondono ai valori di mercato”.
Una nota del presidente della Covisoc su questioni legate al calciomercato e la Procura FIGC specifica che: “gli accertamenti svolti e di cui si darà conto nel prosieguo, sono stati limitati alle operazioni incrociate segnalate dalla Covisoc alla Procura Federale; non si esclude che vi siano anche altre operazioni dello stesso tipo che coinvolgono le stesse società ovvero altri clubs”.
Per quanto riguarda la situazione del Napoli, la Procura sottolinea le operazioni riguardanti il club partenopeo, in particolar modo su Osimhen. Nel dettaglio, la cessione del portiere Karnezis e i tre della Primavera sono valse 20,1 milioni per 19,8 milioni di plusvalenza. Secondo quanto sostenuto dall’accusa, però, in realtà il valore dei calciatori ceduti tocca i 470mila uero, con plusvalenze fittizie per 19,3 milioni di euro. Per quanto riguarda infine il valore reale di Victor Osimhen, esso è pari a 52 milioni. Una cifra inferiore, dunque ai 71,2 iscritti al bilancio. Secondo quanto si legge nella nota: “Pertanto, risulta iscritto nell’attivo patrimoniale un maggior valore di Euro 19.250.000 e maggiori ammortamenti per euro 7.700.000”.
Quale conseguenza rispetto a questa situazione? Un patrimonio netto che risulta modificato, esattamente dai 108,8 milioni di euro ai 74,1 milioni nel bilancio semestrale, fino al 31 dicembre del 2020. Per quanto riguarda, invece, il bilancio semestrale al 31 dicembre del 2021: il patrimonio netto è rettificato da 85,2 milioni a 56,2 milioni. Secondo l’accusa però tutto il quadro descritto non risulta incidente sull’iscrizione al campionato. Dunque, il deferimento nei confronti del Napoli e dei suoi 5 dirigenti, ossia Aurelio De Laurentiis, Jacqueline Marie Baudit, i suoi figli Edoardo De Laurentiis, Valentina De Laurentiis e Andrea Chiavelli, tocca solamente l’illecito amministrativo. La conseguenza più ovvia dovrebbe consistere solo in una sanzione pecuniaria.
Emiliana Gervetti
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