Tutti prosciolti i dirigenti e le società finite a giudizio al Tribunale nazionale federale per il caso delle plusvalenze. La vicenda riguardava molti dirigenti della serie A di Juventus, Napoli, Sampdoria, Genoa ed Empoli. In B Pisa e Parma le società più coinvolte.
Caso plusvalenze, era una bolla di sapone: prosciolti tutti i dirigenti e le società coinvolte
“Liberati” i 59 dirigenti e membri dei vari consigli di amministrazione oltre alle 11 società finite a giudizio al Tribunale nazionale federale per il caso delle plusvalenze. Le motivazioni di questa sentenza usciranno soltanto la prossima settimana ma di fatto la tesi della difesa che non esiste un criterio oggettivo per la valutazione dei giocatori è stata accolta. Tra le richieste del procuratore Giuseppe Chiné vi era anche l’inibizione di 12 mesi per il presidente della Juventus, Andrea Agnelli, e di 11 mesi per il presidente del Napoli, Aurelio De Laurentiis, oltre a una serie di ammende per i vari club coinvolti. La decisione del Tribunale federale, di fatto, smonta l’intera indagine, che si conclude con un nulla di fatto. Questa la nota uscita sul sito della Figc: “Il Tribunale Federale Nazionale presieduto da Carlo Sica ha prosciolto tutte le società, i dirigenti e gli amministratori dei club che erano stati deferiti dalla Procura Federale per avere contabilizzato nelle relazioni finanziarie plusvalenze e diritti alle prestazioni dei calciatori per valori eccedenti a quelli consentiti dai principi contabili. Le motivazioni saranno rese note nei prossimi giorni”.
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