HAMSIK DIRIGENTE – “Accadde tutto così in fretta, c’era il campionato in corso”. Marek Hamsik, nel corso di un’intervista per Il Corriere dello Sport, ripercorre le tappe più importati dell’avventura a Napoli, ma si sofferma anche su possibilità future.
Hamsik dirigente del Napoli? Parla lo slovacco: “Se il club vorrà, io ci sono”
“Ma non è mai troppo tardi per rivedersi, – dice riguardo il suo addio – magari organizziamo una partita di addio al San Paolo, lo facciamo con DeLa. Oppure se vogliono che quando chiudo passi a fare il dirigente, io alzo la mano e dico: eccomi qua”. La sua con il Napoli è stata una grande, che meritava un altrettanto importante epilogo.
Nei suoi 12 anni in azzurro ha conosciuto tante versioni della squadra partenopea, ma soprattutto tanti allenatori: “È la mia natura ma anche il rispetto dei ruoli, che è sacrosanto. Non mi chieda classifiche sul mio preferito, non ne farei, perché sono stato bene con chiunque, anche quando si diceva in giro che non era così. Mai avuto incomprensioni, mai attriti veri, mai frizioni, mai una discussione che non fosse un confronto sereno. Le decisioni spettano a loro, noi dobbiamo seguire le indicazioni e cercare di metterle in pratica”.
Su Lobotka, sul quale aveva espresso pareri positivi già al suo approdo, afferma: “Ed ho visto ciò che ha fatto quest’anno. Non avevo dubbi sulle sue qualità, che ha finalmente potuto mostrare. Lo sa che sono stato io a consigliarlo, glielo ricordo spesso”.
Serena Grande
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