Quindici delle quarantotto persone fermate a Parigi per il caos di sabato sera intorno allo Stade de France, teatro della finale di Champions League tra Liverpool e Real Madrid, restano ancora in stato di fermo da parte della polizia.
Finale di Champions, in 15 in stato di fermo dopo i disordini di sabato a Parigi
La maggioranza dei provvedimenti, di cui “un numero significativo riguardava persone minorenni”, è stato revocato durante il fine settimana. Al momento restano 15 maggiorenni, secondo quanto precisato dalla procura di Bobigny, a nord della capitale francese. “C’è un numero importante di denunce contro ignoti per furti e scippi con la violenza”, precisano le fonti citate dalla France Presse, aggiungendo che nessuno dei fermi è legato alle intrusioni nello stadio o allo scandalo dei biglietti falsi. In un rapporto consegnato al ministro dell’Interno, Ge’rald Darmanin, il prefetto di Parigi, Didier Lallement, denuncia una “frode massiccia di biglietti falsi”, che avrebbe a suo avviso gonfiato la folla intorno alle porte dello stadio, generando il caos di sabato sera. Scene che hanno suscitato un vespaio di polemiche e interrogativi sulle capacità organizzative dei responsabili in loco.
Intanto la ministra francese se la prende col Liverpool – La ministra dello Sport transalpino, Ame’lie Oude’a-Caste’ra, ha dichiarato ai microfoni di RTL che il Liverpool ha “abbandonato a se stessi i tifosi” in occasione della finale contro il Real, pur “rammaricandosi” per l’uso di gas lacrimogeni da parte della polizia francese di fronte a famiglie inglesi davanti allo Stade de France. La ministra ha aggiunto che “il Real Madrid aveva ben organizzato la trasferta dei suoi tifosi a Parigi”, in modo “radicalmente diverso da quanto fatto dal Liverpool, che ha abbandonato i suoi tifosi a se stessi, creando una grande differenza”. A una domanda sul flop organizzativo, la Oude’a-Caste’ra ha parlato di “30-40mila persone con biglietti falsi e senza biglietti”, confermando che il Liverpool aveva chiesto espressamente all’Uefa di non avere biglietti elettronici da scaricare sui cellulari ma tagliandi cartacei. Questo “ha provocato” il problema delle falsificazioni, secondo lei.
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