Un turco napoletano. Vincenzo Montella è originario di Napoli, ma calcisticamente è cresciuto altrove: prima l’Empoli, poi la gavetta e l’esplosione con la Roma. Dopo il calcio giocato, la nuova vita in panchina (tra le squadre allenate, il Catania, la Roma, la Fiorentina, la Samp e il Milan) e da allenatore sfiderà il Napoli domani sera al Patini di Castel di Sangro, guidando l’Adana, squadra piena di vecchi ricordi di serie A, da Balotelli all’ex azzurro Gokhan Inler. L’intervista è contenuta sul quotidiano Il Mattino
Adana Demirspor, Montella: “Sarà una bella partita con il Napoli. Vedrete, Kim vi stupirà”
“La Turchia? Mi piace fare esperienze sempre nuove, soprattutto in campionati diversi. E poi questa volta ho l’opportunità di confrontarmi anche con una cultura diversa. È una cosa bella che arricchisce. La Super Lig turca è molto diversa rispetto alla serie A, ma si può costruire tanto. È un Paese diverso dove si può esprimere la propria idea. Il campionato sta crescendo anche grazie alla grande passione da parte della gente. E poi non mancano stimoli e tensione: proprio come in Italia. Domani amichevole con il Napoli? Sarà una bella partita, da giocare contro una squadra che farà la Champions League e per questa opportunità ringrazio il presidente De Laurentiis e Spalletti che ci hanno scelto. Per noi è grandissima vetrina. Spalletti? Lo conosco praticamente da una vita. Lo considero prima di tutto un amico. Siamo stati compagni a Empoli e poi io sono stato un suo giocatore alla Sampdoria. È un allenatore che sa rispettare i ruoli e lo fa nel modo sempre più adatto. A livello di lavoro sul campo è tra i più preparati al mondo e infatti a Napoli sta dando continuità. Chi ruberei al Napoli? Premesso che ha una squadra di fenomeni, dovendone scegliere uno dico sicuramente Osimhen. Attacca la profondità come pochi altri al mondo. Uno come lui farebbe mille gol nel campionato turco dove ancora si fa un po’ di fatica nelle letture difensive. Kim? Lui è un giocatore molto attento. È impressionante quanto sia sempre concentrato: insieme alla velocità è il suo grande punto di forza. L’adattamento al campionato italiano dipende da tanti fattori, ma lui ha il vantaggio di trovare un allenatore come Spalletti che lo guiderà al meglio. L’addio azzurro a molti leader dello spogliatoio: quale peserà di più? Quello di Insigne. Ho sempre avuto un debole per lui, fin da quando era a Pescara. Ho provato a prenderlo prima alla Roma, poi alla Fiorentina e in fine al Milan, ma lui ha sempre preferito Napoli. Toronto? È stata una scelta intelligente, soprattutto per la nuova vita che farà. E poi sarebbe stato impossibile per lui giocare contro il Napoli. Balotelli? Se Mario avesse avuto continuità avrebbe fatto certamente una carriera diversa. Ha potenzialità infinite che non ha sfruttato a pieno, ma con noi ha fatto un grande campionato. Spero non me lo vendano. Mancini lo conosce più di me e lo ha già convocato. Saprà certamente cosa fare con lui in futuro”, ha concluso l’ex Aeroplanino.
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