Oggi, giovedì 25 agosto 2022 è andata in scena la conferenza stampa di presentazione di Giovanni Simeone con il Napoli. Ecco quanto estrapolato: “Napoli città degli argentini, cosa significa per me essere qui? Per me è un onore ed una bella responsabilità sapere che ci sono stati tanti argentini. Sono molto contento di essere qua perché ho sempre voluto una piazza come questa. Voglio dimostrare come sono fatti gli argentini. Se voglio affrontare mio padre in Champions? Non è importante, dobbiamo solo aspettare questo sorteggio e ricordare che abbiamo una partita domenica che è importante e dobbiamo prendere 3 punti. Se penso di avere raggiunto la maturità necessaria per una piazza come Napoli? Penso di sì, ho fatto tanta esperienza in Italia e sono cresciuto. Ogni giorno cercherò sempre di migliorarmi, per me stare qua è molto importante e dimostrerò chi sono e quanto valgo. Se devo uno scudetto a questa città? Io sono una persona che ha sempre dato tutto, dal Genoa al Verona. Ora mi tocca qua, continuerò a dare tutto per la squadra lottando per i miei compagni. Dimostrerò che sarò pronto in ogni momento che mi capita. Cosa mi ha convinto a dire di volere solo il Napoli? Ho avuto tante possibilità di potere scegliere in questo mercato, ma avevo solo una cosa in mente: di venire qua. Le proposte delle altre squadre erano anche importanti, ma sinceramente non mi interessavano perché avevo come unico obiettivo quello di venire qua. Per me è una cosa unica. Il ruolo che avrò? Questa è una domanda per il mister, io cercherò di mettermi a disposizione, poi sarà lui a dire cosa sarà meglio per la squadra. Cercherò di essere al massimo per quello che dice e dirà il mister. La reazione di mio padre quando ha saputo del mio approdo qui? Era molto contento e il primo messaggio che mi ha scritto è stato che tutti gli argentini da piccoli guardavano il Napoli di Maradona e ogni giocatore aveva il sogno di giocare nel Napoli. Per me è stata una cosa bellissima sentirmi dire questo. Se questa lunga trattativa mi ha tolto un po’ di condizione fisica? Al di là del fatto che fossi al di fuori delle partite, mi sono allenato tantissimo, mi sento molto bene fisicamente. Già ieri ho avuto belle sensazioni e piano piano mi sentirò sempre meglio. Cercherò di conoscere sempre di più i miei compagni per essere a loro disposizione e trovarmi pronto per ogni cosa. Quanto è forte questo Napoli? È una delle prime cose che quando mi hanno chiesto in famiglia, gli ho risposto che sono molto carichi. Molte volte andando a pressare ho pensato che perdessero palla, ma non la perdono. Sono bravi, sono bravi. Hanno molta qualità come squadra. Io penso che appena sono arrivato l’unica cosa che volevo era allenarmi con la squadra. Ho visto tanti giocatori nuovi e si sta creando la giusta atmosfera. Siamo già a due partite che sono andate molto bene. Avere tante persone che stanno con noi è importante, c’è tanta voglia di dimostrare e fare bene. Quanto ha influito Spalletti per la mia scelta? Io ho avuto tantissime altre offerte, ma al di là di sapere che Victor è un grandissimo giocatore, so che posso fare bene. Sono convinto e questo mi basta. Ripeto, volevo solo venire qua e non avevo altri interessi. Mondiali? Ho voglia di entrare tra i convocati, ma adesso penso solo a fare bene qua e so che se ci riesco sarò premiato in futuro. Come sogno il primo gol con la maglia del Napoli? È già una realtà stare qua per me, fare un gol è una delle cose che più voglio in questo momento. So come sono le cose e che sarò pronto nel momento in cui giocherò. Il mio obiettivo personale è quello di essere a disposizione sempre per la squadra, voglio essere pronto per qualsiasi cosa, lo sono e deve essere così per tutto l’anno. La Champions? È il mio sogno da bambino. Per me essere in una squadra dove c’è anche la Champions è molto importante. Io voglio sempre di più, voglio giocare e vincere. Io ho scelto il Napoli perché per me è una piazza dove so che posso fare un grande salto di qualità, mi piace la tifoseria così calda. Ho scelto perché ogni volta che venivo in questo stadio c’era sempre questa paura, questa gente che ti mangiava. Sia la tifoseria, sia la città, sia il mare che amo, sono tante cose che mi fanno sentire a casa, in Argentina. Tanti parlano di Maradona. Adesso devo solo imparare il napoletano”.
Antonio Napoletano
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