“Sentivo di dover venire qui… Lo sentivo. Al di là della grandezza di Maradona, di quanto sia competitivo come club: c’era qualcosa dentro di me che mi diceva che il mio posto era al Napoli, che dovevo venire qui. Non riesco a spiegarlo meglio”. Giovanni Simeone ha raccontato così della sua nuova avventura all’ombra del Vesuvio, soffermandosi anche su aspetti al di fuori del rettangolo da gioco.
Simeone: “Sentivo di dover venire a Napoli, penso a migliorarmi continuamente”
“Conoscete la mia storia, io ascolto sempre quelle voci interiori ed era come una chiamata interiore questa. Il destino mi ha detto che dovevo venire al Napoli”, ha dichiarato a La Nacion. “A un certo punto la trattativa si era bloccata, eppure io non mi sono mai smosso, avevo un solo desiderio: venire qui. Non sono mai stato così bene come qui, a Napoli, perché i napoletani sono come un mix tra italiani e argentini, proprio come me”. Napoli primo in classifica ma anche in Champions League, dove sta raccogliendo risultati straordinari anche dal punto di vista del rendimento offensivo: “È molto motivante per me essere in una squadra che punta così in alto. Già il fatto di giocare ogni tre giorni è fantastico, non c’è niente di più bello. Papà mi ha sempre detto che ti dà una scarica di adrenalina diversa, ma finché non lo provi non puoi capirlo. Non c’è niente di più bello che giocare ogni tre-quattro giorni”.
Simeone non parla molto dei traguardi del Napoli, però rivela di lavorare per un obiettivo: “Penso a migliorarmi continuamente, uscendo dalla zona di comfort. Per migliorare te stesso devi uscire dalla zona di comfort e io mi sentivo pronto per il salto in una grande. Ho giocato e lottato per molti anni in Serie A per ottenere questa chance. È giunto il momento di confrontarsi e vivere con grandi, ottimi giocatori. Mi sento pronto”.
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