“Mi è stato detto di attendere e io dico Riunitevi, fate una proposta e vediamo se è nell’ottica della rivoluzione culturale del calcio italiano. Se si dice che è un pallino di Gravina ridurre il campionato di A e B a 18 è un’offesa alla mia intelligenza. Ho chiesto rispetto per un progetto complessivo di riforma del calcio italiano e una nuova cultura di gestione dei bilanci”, le parole del presidente federale.
FIGC, il piano di Gravina: meno retrocessioni e promozioni. “Basta spendere più di quanto ci si possa permettere”
“Basta spendere più di quanto ci si possa permettere, bisogna creare le condizioni affinché il nostro movimento sia veramente sostenibile”. Con queste parole il presidente federale Gabriele Gravina ha presentato nella riunione odierna del Consiglio le linee guida delle Licenze Nazionali e delle norme di controllo per le prossime tre stagioni sportive, annunciando che convocherà per il 31 ottobre un Consiglio ad hoc per l’approvazione del Manuale.
Parlando del turnover – cioè le squadre che cambiano tra promozioni e retrocessioni nelle varie categorie – Gravina ha dichiarato che “oggi per la Serie A il turnover è al 15%, per la B al 35%, per la C al 25%. Vogliamo continuare a far fallire le società? Serve maggiore mutualità sul piano delle risorse e un minore turnover all’interno del meccanismo di promozione e retrocessione”.
Ferma restando l’autonomia su come organizzare i rispettivi campionati, la volontà della presidenza federale è favorire il dialogo su una riforma di sistema la cui necessità, come si sente ripetere spesso, è ampiamente condivisa. “Bisogna avere il coraggio di cambiare diventando protagonisti del cambiamento, tutti insieme. Assistere al tentativo di cambiamento degli altri ci condanna all’immobilismo, creando danni irreparabili al sistema negli anni a venire”, ha affermato Gravina nel suo intervento.
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