Il centrale brasiliano, voluto fortemente dal tecnico Spalletti lo scorso anno e che si è meritato la conferma a suon di buone prestazioni ogni qual volta è stato chiamato in causa, ha commentato – sulle frequenze di Kiss Kiss – il momento del Napoli.
Napoli, Juan Jesus: “Siamo pronti per domani. Questo gruppo è una famiglia. In Champions abbiamo…”
“In questo gruppo conta veramente la squadra, conta fare risultato, conta entrare bene. Si è visto anche con i Rangers, chi è entrato ha fatto benissimo e non ha fatto sentire la mancanza di nessuno. Chi entra fa bene, entra nella dinamica della partita, e questa è una cosa bellissima. Il percorso formidabile in Champions? Sì, molto bello. Quando è uscito il girone tutti hanno detto che era tosta per il Napoli, che c’era il Liverpool, che c’era l’Ajax, ma nessuno ha detto che c’era il Napoli. Abbiamo dimostrato in campo quanto valiamo, lasciando fuori le chiacchiere. Ora andiamo a giocare ad Anfield come se fosse la prima partita in Champions League. Chiudere primi nel girone è importante perché poi possiamo giocare la seconda in casa, magari facendo prima risultato fuori. Ma conta la seconda partita in casa in cui avremmo il supporto del nostro pubblico”. Il difensore carioca poi risponde su questo Napoli, se è la squadra più forte dove ha giocato. “Non posso dire che è la più forte perché un anno alla Roma avevamo una squadra molto forte e dispiace non aver vinto trofei quell’anno lì, con Totti, De Rossi, Strootman, Salah, Alisson, Perotti, El Shaarawy, Emerson, Gerson. Una squadra molto forte. Non che questa del Napoli non lo sia, abbiamo ragazzi giovani e forti. Sono anni diversi e queste sono due buone squadre. Kim Min-jae? Beh, è un giocatore potentissimo, forte di testa e anche tecnicamente. Sta stupendo tutti. Non è uno che viene da una squadra che conoscono tutti, nessuno l’aveva visto giocare prima. E’ stato molto bravo il direttore Giuntoli ad andare a pescarlo. La vittoria all’Olimpico? Vincere gli scontri diretti in un campionato così vale mezzo punto in più perché fanno la differenza. Abbiamo fatto una partita un po’ sporca, ma abbiamo inciso, tenuto palla e confermato quanto fatto fin qui nel corso del campionato. Domani contro il Sassuolo? Siamo sempre pronti, facciamo sempre il nostro lavoro. Anche se le partite sono ravvicinate e non si può fare tanto, è stato un bell’allenamento e domani faremo del nostro meglio. Tutti titolari? C’è un grande gruppo, non che l’anno scorso non ci sia stato: se oggi siamo in Champions League è perché l’anno scorso abbiamo fatto un bel campionato, eravamo un gruppo tanto bello quanto questo. Ora però c’è ancora tanta strada da fare, siamo appena ad ottobre. Questo gruppo dà tanto, tutti i ragazzi danno il 100% per il Napoli. Pensiamo adesso al Sassuolo e facciamo il nostro meglio per i tre punti. Poi sicuramente a Bergamo sarà difficilissimo, l’Atalanta è in forma. Se giochiamo col Sassuolo, però, non possiamo pensare all’Atalanta. Ora pensiamo al Sassuolo, poi alle altre”. I Mondiali? “Beh, le aspettative sono enormi. Il Brasile è tra le nazionali più forti, con i portieri top, la difesa e il centrocampo fortissimi, per non parlare dell’attacco. Penso che quest’anno il Brasile possa vincere il Mondiale e raggiungere le sei stelle. Kvara? Oggi non conta avere una certa età per l’esperienza. Nel calcio si cresce e si diventa uomini molto prima, abbiamo responsabilità per curare molte cose, a cominciare dalla famiglia. Si diventa uomini prima, per cui la personalità e il carattere devi averli”. Chiosa sul suo soprannome da quando è all’ombra del Vesuvio. “Un amico mio ha avuto questa bella idea: essendo io JJ, mettiamo Jamm Ja che a Napoli lo dicono tutti: è una bella cosa”.
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