“Quando la Roma nel 2017 mi cedette, ci rimasi male. In estate intravedevo la possibilità di tornare a casa: i romani sono molto legati alla propria città. Era come vincere una sfida personale, dimostrare che si erano sbagliati. Poi, per fortuna, è scattato qualcosa e ho imparato che si deve sempre andare al 100%. È un consiglio che mi sento di dare ai ragazzi: bisogna dare il massimo ogni giorno rispettando se stessi e il club”. Il centrocampista scuola Roma, prossimo avversario del Napoli domani con il suo Sassuolo, si sta confermando in maglia neroverde dopo essere stato sedotto e abbandonato dal club capitolino questa estate…
Sassuolo, Frattesi: “Qui grazie a Dionisi. Non nego che mi sarebbe piaciuto andare a Roma, ma…”
“Il momento magico mio e dei miei compagni? Abbiamo maturato una maggiore attenzione alla fase difensiva. E infatti prendiamo meno gol e abbiamo già fatto più clean sheet. Qui si lavora molto bene e chi lascia il Sassuolo è pronto per una grande squadra: il gusto del gioco e del pallone ti aiutano e ti fanno crescere. Dionisi? Senza di lui non sarei qui e magari nemmeno in Serie A. Ci ha creduto più di me. E in estate mi disse che quest’anno a centrocampo avremmo giocato a tre perché mi considera una delle mezzali più forti. I mondiali? L’obiettivo è quello di giocare il prossimo. È uno degli stimoli che uso il giorno in cui magari non ho troppa voglia di allenarmi. A centrocampo ci sono tanti giocatori giovani e di qualità: da qui l’Italia può ripartire. La possibilità di tornare a Roma? Avevo intravisto la possibilità di tornare a casa, era come vincere una sfida personale per me, che ero rimasto male quando i giallorossi mi avevano ceduto nel 2017. In ritiro col Sassuolo c’era il mio fratello scarso, non riuscivo a reagire. Poi per fortuna è scattato qualcosa e ho capito che devo sempre andare al 100%”, conclude alla Gazzetta.
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