Il capitano partenopeo, impegnato con la nazionale di Roberto Mancini per le due amichevoli contro Albania (mercoledì a Tirana) e contro l’Austria (domenica a Vienna), è intervenuto a Casa Azzurri per la proverbiale conferenza dal ritiro di Coverciano.
Italia, Di Lorenzo: “La sosta può fare bene. Lo scudetto col Napoli da capitano? Un sogno…”
“Per chi tifi in Qatar? Per il calcio – esordisce Giovanni Di Lorenzo, terzino e capitano del Napoli -. Spero in una bella competizione. La guarderò, che vinca il migliore… Noi del Napoli dominatori d’Europa? Stiamo portando in Italia e in Europa un calcio bello, dobbiamo continuare così. Per il calcio italiano avere una società come la nostra, ma anche come le altre che partecipano alle competizioni internazionali, è una cosa bella. Speriamo sia di buon auspicio per tutto il movimento italiano. Questa atmosfera non s’è persa dopo l’Europeo. A Napoli stiamo facendo qualcosa di incredibile, di inaspettato. Nessuno si aspettava questa nostra partenza, ma attraverso il lavoro e un gruppo unito ci stiamo togliendo delle belle soddisfazioni. Dobbiamo però continuare così, il campionato è ancora lungo”.
“Sarebbe davvero un sogno vincere lo scudetto a Napoli e vincerlo da capitano come Maradona. Però, come detto prima, la stagione è ancora lunga. Abbiamo fatto un percorso importante, ma ci sono ancora tantissime gare da giocare. Abbiamo un vantaggio importante, ma con tante gare davanti è ancora lunga. La scelta di essere capitano a Napoli. Non ero quello con più presenze: è stata una scelta di Spalletti condivisa col gruppo, per me è davvero un orgoglio indossare una fascia di capitano così importante. Ogni giorno sto dando tutto me stesso per dimostrarmi all’altezza di questo ruolo. Avremmo preferito non fermarci? Sicuramente è stato un periodo intenso, con tantissime partite. Può far bene staccare un attimo per poi ripartire a gennaio con ancora più voglia. Chiaramente in questa sosta tutti speravamo di essere al Mondiale, ma è andata così. Siamo ripartiti con grande voglia prima dell’Europeo e ora dobbiamo fare la stessa cosa. Resettare tutto, creare un nuovo gruppo e un nuovo ambiente. Perché non siamo ai Mondiali? Sono stati piccoli episodi che hanno determinato la non qualificazione. Se ripenso alla doppia sfida con la Svizzera, alla gara di Palermo con la Macedonia… Sappiamo tutti come è andata. E’ stato un percorso dove i dettagli hanno fatto la differenza. Delle volte sento parlare della sosta per il Napoli… ma la sosta ci sarà per tutti. Vedremo come ripartirà il campionato, fin qui abbiamo fatto un percorso importantissimo, ma un vantaggio importante con tantissime gare ancora da giocare. Tutti siamo focalizzati sul nostro cammino e sappiamo di non dover mollare un centimetro. Il mio Napoli per l’Italia? Attraverso il lavoro possiamo raggiungere risultati importanti. Quest’anno a Napoli abbiamo perso pedine importanti, ma attraverso i giovani siamo ripartiti e spero anche qui in Nazionale sia la stessa cosa. Mancini punta tanto sui giovani e anche noi dobbiamo metterli nelle condizioni di esprimersi al meglio. L’Albania di Hysaj? Non l’ho sentito ultimamente, ma con lui ho un bellissimo rapporto, non vedo l’ora di affrontarlo in campo. Sono due amichevoli ma importanti per il ranking, vanno affrontate nella maniera giusta. Non ci sono prime donne nel nuovo Napoli? Non sono d’accordo, anche lo scorso anno c’era un bellissimo gruppo. Nessuno si sentiva più avanti. Naturalmente quest’anno grazie ai risultati stiamo prendendo più consapevolezza e per me indossare la fascia di capitano è un onore. Ogni giorno do il massimo per dimostrare che valgo questo ruolo. L’Italia post-Europeo e il flop Mondiale? Quando si vince e si raggiunge un traguardo importante come l’Europeo tendi ad abbassare il livello di attenzione inconsciamente, può essere stato anche questo un fattore che poi ci ha portato a non qualificarci. La rivale da temere in Serie A? Sono tantissime squadre in pochissimi punti. Dobbiamo pensare a noi stessi e portare avanti il percorso fatto finora. Quanto influisce Spalletti? Non è diverso rispetto allo scorso anno. Gran parte del merito di questi risultati è del mister che fa sentire tutti importanti e giocare chi merita. Questo porta ad alzare la concorrenza nel gruppo e stiamo facendo davvero un percorso importante, il merito è sicuramente anche del mister”.
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