“Il numero delle squadre non è prioritario, ora si sta lavorando su come la Serie A deve interagire con le altre leghe. L’obiettivo è costruire un meccanismo di maggiore funzionamento e coordinamento con le altre leghe”. Queste le parole del presidente della Lega Serie A, Lorenzo Casini, a margine della presentazione del libro “Le nuove guerre del calcio. Gli affari delle corporation e la rivolta dei tifosi” di Marco Bellinazzo.
Casini: “Diritti tv? In Italia ostacoli culturali ed economici”
“La dimensione passionale del calcio non si può perdere, ma serve una visione industriale. Serve un modello partecipato, perché se l’interesse del calcio diventa pubblico, allora legittima l’intervento dello Stato”, ha dichiarato il presidente che in merito ai diritti tv risponde: “O si aumentano i ricavi o è difficile immaginare forme di distribuzione diverse. Ricordiamo che la Premier nasce da un momento disastroso del calcio inglese. Hanno fatto interventi che da noi sarebbero considerati contro lo Stato di diritto. Le leghe americane sono un modello interessante – riporta Calcio&Finanza – ma c’è una base culturale troppo diversa. Stati Uniti sono nati con un progetto identitario egualitario, seppur parziale. Poi anche lì ci sono state delle mosse, come dare tanto potere alla Lega in NBA negli anni 90 per esempio. L’Italia non nasce così. Se si comincia a ragionare diversamente si capisce che è difficile ricreare quel modello, ci sono dunque ostacoli culturali, economici”.
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