Khvicha Kvaratskhelia ha rilasciato una lunga esclusiva a Gt e Crocobet, regional partner del club, che hanno realizzato un lungo documentario sul georgiano e i suoi primi mesi in azzurro. Nel corso del documentario sono intervenuti alcuni dei compagni dell’azzurro, come Rrahmani e Lobotka, ma ha parlato anche lo stesso numero 77.
Kvaratskhelia: “Stadio Maradona? Pensavo che non sarei mai riuscito ad arrivare dove sono ora”
Kvaratskhelia ha parlato del suo rapporto con i tifosi e della città, dei motivi che l’hanno spinto a scegliere Napoli. Sul Maradona dice: “Fu molto emozionante, perché l’atmosfera era bellissima. Ho realizzato che già essere lì mi rendeva un giocatore di calcio a tutti gli effetti. Vorrei che tanti calciatori georgiani facessero esperienza di queste emozioni, che molti di loro possano raggiungere i loro obiettivi. Per me era impensabile, pensavo che non sarei mai riuscito ad arrivare dove sono ora, ma devo avvisare tutti che per raggiungere i loro obiettivi bisogna fare un passo alla volta”.
Poi, sul suo modo di esultare, ha detto: “Un segno tipico del giocatore di basket Steph Curry, la gente pensava che la sua squadra non avesse chance di vincere il titolo: parlavano di lui, del titolo, facevano questo gesto per dirgli che stesse dormendo. E quando finalmente ha segnato i canestri nella partita decisiva, probabilmente voleva dire ‘zitti e a dormire’. Detto ciò, la sua squadra vinse e ho pensato di utilizzare pur io questo gesto”.
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