Poteva arricchirsi qualche mese fa (c’era il West Ham disposto a riempirgli il portafogli), il suo contratto è in scadenza il prossimo giugno (2024), ma Piotr non ne ha voluto sapere. Napoli è Napoli, Napoli è il suo presente. E dal Qatar non si smentisce…
Polonia, Zielinski è il calcio: è il momento della sua consacrazione?
Il Corriere dello sport, nella sua edizione domenicale, dedica un pezzo sul centrocampista azzurro, grande protagonista ai Mondiali con la sua Polonia. Contro l’Arabia (finale 2-0, in gol anche Lewandowski) ha spaccato la partita segnando il gol che ha portato la sua Nazionale in vantaggio. Ventotto anni (e sei mesi) rappresentano la via di mezzo della carriera di Piotr Zielinski, un geniaccio nel senso letterale, l’eleganza che sfila sistematicamente sul red carpet, il bravo ragazzo che faresti sposare a tua figlia e però anche quel talento indefinito, una specie di incompiuto, che ogni tanto ti spinge ad imprecare al vento. Zielinski è (autenticamente) il calcio, nelle movenze e nella padronanza di sé, nella gestualità suggestiva ed indecifrabile (scusi, ma lei è più bravo di destro o di sinistro), in quella scomposta natura che consente a chiunque l’alleni di osare, di spostarlo terzo a sinistra d’attacco o anche omologo di destra, di adagiarlo come sotto-punta o semplicemente di accontentarsi che funga da mezzala. Che lusinghi la sua versatilità e lo inventi play oppure mediano; e si giochi a due o anche no, cosa volete che sia, quando c’è Zielinski!?
“Spalletti mi ha preparato per il Mondiale, sto andando bene al Napoli e lo stesso in nazionale. Segnare un gol al Mondiale è tanta roba”.
Sembra presto per fermarsi a quella rasoiata alla giugulare che con la girata (di destro) ha inflitto alla partita: Polonia-Arabia Saudita è cambiata in quel momento, proprio nell’istante in cui il fenomeno è uscito dalla sua comfort zone ed ha colmato l’ultima casella: avendo segnato ovunque e persino a chiunque, gli mancava il Mondiale per abbellire il proprio curriculum vitae. Che sia l’anno della sua (completa) consacrazione? In Polonia e, soprattutto, a Napoli, lo sperano…
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