A Radio CRC nel corso della trasmissione “Si Gonfia la Rete” di Raffaele Auriemma è intervenuto Mattia Grassani, avvocato della SSC Napoli: “La mia sensazione sull’inchiesta riguardante la Juventus?Possiamo dire che siamo stati colti di sorpresa. L’iniziativa della Frocura Federale è un’iniziativa che non ci si aspettava, capita rarissimamente e significa riaprire una partita chiusa. Quello che è stato notificato nella tarda serata di ieri rappresenta un’eccezione in una regola, questo la dice lunga sulla natura straordinaria di questo intervento che è comunque consentito e codificato dal codice di giustizia sportiva. Pensavamo che le iniziative che la Procura Federale potesse e dovesse prendere sulla base delle indagini della Procura di Torino fossero altre cioè apertura di altri filoni. Invece il procuratore federale ha deciso di riprendere laddove ci si era lasciati, con due gradi di giudizio che in buona sostanza avevano detto che anche se dei valori attribuiti ai trasferimenti dei giocatori potevano considerarsi non perfettamente corrispondenti a valori di mercato, mancava all’interno dell’ordinamento sportivo un algoritmo che stabilisse cosa era lecito e cosa no. Oggi le 106 pagine sono state lette e dicono che dall’indagine di Torino ci sarebbero prove ed elementi nuovi sui medesimi fatti che hanno portato a quel verdetto di proscioglimento perché la normativa sportiva non prevede il reato di ‘plusvalenza’. In particolare sembra che Chinè voglia trasferire il comportamento dei soggetti dalla singola operazione che non può essere oggetto di condanna perché manca l’algoritmo al sistema, perché ci sono quelle 14.000 pagine in cui ci sarebbero prove che testimoniano la consapevolezza dei soggetti coinvolti di porre in essere un illecito, un comportamento dal punto di vista bilancistico e societario non corrispondente a criteri oggettivi, in quel caso e con questi elementi sembra che la Procura Federale voglia condannare o chiedere che vengano condannati per illeciti di sistema, cioè la creazione di un’organizzazione con epicentro Juventus ma anche altri club che avrebbe compiuto questi appostamenti bilancistici, dato questi valori sapendo che non erano in alcun modo corrispondenti a logiche di mercato o al valore dei giocatori, ma semplicemente finalizzati a sistemare le perdite di bilancio. Questa sembra ed è la prima impressione che si ricava dalla lettura del ricorso. Se si farà il calcolo delle plusvalenze fittizie per capire se una società poteva non iscriversi al campionato? Questo è prematuro per dirlo perché nel ricorso per revocazione nella parte finale dove ci sono le conclusioni, la Procura Federale rappresentata dal procuratore Chinè non esplicita, cioè non cala le carte già indicando le sanzioni nè individua gli articoli del codice di giustizia sportiva che secondo lui alla luce di queste sopravvenienze dalla Procura della Repubblica di Torino sarebbero state violate. Per cui se la Procura chiederà semplicemente la erogazione delle sanzioni esclusivamente pecuniarie che già chiese all’epoca nei confronti di tutti i club, oppure inasprirà questa richiesta sanzionatoria con penalizzazioni o addirittura retrocessione all’ultima posto o esclusione dal campionato di competenza, questo non è dato saperlo perché ovviamente è rimasto nella penna del Procuratore Federale perché si è riservato nelle conclusioni del ricorso per revocazione di quantificare le sanzioni solamente al momento del dibattimento. Noi non abbiamo elementi per dire se sarà un copia e incolla delle richieste fatte già ad aprile quando ci fu il deferimento, oppure sulla base di questi nuovi elementi prova ma sui medesimi fatti la Procura riterrà di dover dare una sanzione più afflittiva. Questo oggi è impossibile determinarlo. Di non esplicitato non ci può più essere nulla perché i fatti e gli elementi nuovi, di prova sono stati già chiariti e dettagliati nel ricorso per la revocazione. Certo che il Procuratore Federale rispetto a ciò che è emerso nell’indagine penale di Torino, aveva due strade: il deferimento o il ricorso per revocazione. Il deferimento credo che potrebbe, se mai ci sarà, riguardare le famose scritture private e lo slittamento degli ultimi quattro stipendi. Ma anche questo filone che è quello già discusso tra aprile, maggio e giugno, si presta a delle repliche da parte dei soggetti che si vedono attinti, quindi la Juventus più altri 8 club. Gli elementi di prova del tutto nuovi e non conosciuti durante i procedimenti di primo e di secondo grado di aprile, maggio e giugno sono tali da determinare la titolarità da parte della Procura Federale di un ricorso per revocazione? Ricorso per revocazione come mezzo straordinario, non è ordinario, che interviene a procedimento già archiviato e definito e anche su questo credo che tutti i club e tutti i legali dei club ed i tesserati che si vedono richiamati davanti alla Corte Federale d’Appello daranno battaglia perché francamente la pistola fumante rispetto agli elementi provenienti dalla Procura della Repubblica di Torino in ordine ad un sistema o ad una cupola o in ordine ad una qualificazione differente rispetto ai fatti già noti, cioè tutte le operazioni di mercato, a mio avviso non è così fondata e chiara. Per questo anche questo potrebbe essere oggetto di attenzione da parte della Corte Federale d’Appello circa un’inammissibilità del ricorso per revocazione, perché questo tipo di ricorso lo so fa quando il quadro sopravvenuto cambia completamente connotato e il quadro già giudicato precedentemente. In questo momento a parte qualche intercettazione, qualche appunto o pizzino, non mi sembra che ci siano grandi elementi. La Procura Federale ha radicato il ricordo per revocazione, ci sarà una data fissata entro poche settimane, le società e i tesserati si difenderanno e credo che in primis opporranno uno sbarramento nell’inammissibilità perché in realtà tanto di nuovo e tanto di diverso rispetto a quello che già la Corte Federale d’Appello aveva ritenuto non essere disciplinarmente rilevante non sembra emergere dagli atti di indagine di Torino. Il Napoli è stato prosciolto come tutti gli altri club nel filone che si è già concluso. Credo ci sia anche il Chievo ma è fallito e quindi non è più soggetto federalmente rilevante. Il Napoli direi che è l’unica società di quel primo percorso che non è stata tirata nuovamente in ballo dalla Procura Federale con il ricorso per revocazione. Certamente questo è un dato tranquillizzante che certifica che l’operazione Osimhen che ha portato il nigeriano dal Lille al Napoli con una contropartita in danaro importantissima e qualche contropartita tecnica che comunque non ha modificato la sostanza di un giocatore che ne valesse 71 o 50 come dice la Procura, oggi ne vale più di 100 e quindi quale plusvalenza poteva essere effettuata da un club che invece ha correttamente ed intelligentemente operato sul mercato pagando 71 (di cui 51 in contanti e 20 con contropartite tecniche) un giocatore che poi si è subito apprezzato e valorizzato con incrementi del 30/40% del suo valore iniziale. Questo credo che la Procura abbia considerato e la partita è chiusa”.
Antonio Napoletano
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