A dare notizia della scomparsa di Vialli è stata la famiglia del fuoriclasse cremonese: “Con incommensurabile tristezza annunciamo la scomparsa di Gianluca Vialli. Circondato dalla sua famiglia è spirato la notte scorsa dopo cinque anni di malattia affrontata con coraggio e dignità. Ringraziamo i tanti che l’hanno sostenuto negli anni con il loro affetto. Il suo ricordo e il suo esempio vivranno per sempre nei nostri cuori”.
Addio Vialli, ci lascia a 58 anni uno degli sportivi più amati di sempre
La fine del 2022 ha lasciato strascichi tremendi, il nuovo anno si apre con una notizia altrettanto straziante. Dopo la morte di Sinisa Mihajlovic, di Pelé, oggi a Londra dove era ricoverato è venuto a mancare un altro campionissimo, Gianluca Vialli. L’ex attaccante di Cremonese, Samp, Juve e Chelsea, oltre che bomber della Nazionale, era malato da tempo. Il 14 dicembre, aveva annunciato di dover sospendere i suoi impegni con la Nazionale azzurra (era capo delegazione) per concentrarsi sulla sua battaglia contro il tumore al pancreas. Vialli aveva annunciato di essere malato in un’intervista al Corriere della Sera il 25 novembre 2018.
È stato un grande calciatore, un buon allenatore, un ottimo commentatore televisivo. Avrebbe potuto essere bravo in qualunque altro mestiere, perché la sua classe innata lo portava a relazionarsi con chiunque nello stesso fantastico modo, scrive di lui il collega Mediaset Palladini.
Una faro all’interno dello spogliatoio azzurro, uno dei protagonisti della vittoriosa spedizione a Euro 2020 che, con i suoi consigli e la tanta esperienza, ha saputo guidare insieme a Roberto Mancini un gruppo molto giovane sul tetto d’Europa. Abbiamo imparato a conoscerlo meglio, in questi ultimi mesi, con tutta la sua forza e la sua fragilità. Abbiamo visto un uomo attaccato alla vita come pochi e magari ci siamo anche commossi ripensando alla frase che disse, “Non posso morire, devo accompagnare le mie figlie all’altare”.
Talento, allegria, gioia. L’ha combattuta con ardore, la malattia, sbeffeggiandola a suon di sorrisi… Luca Vialli se n’è andato, è scivolato via dalla vita dopo aver provato ancora una volta a resistere, a far stancare il “compagno di viaggio indesiderato” che – raccontava – “c’è e posso solo sperare che un giorno si stanchi, scenda e mi lasci proseguire il mio viaggio”… Il suo viaggio terreno finisce qui, ma resterà in ognuno di noi, eternamente, il suo esempio di classe e dignità. Supereroe fragile.
QUELL’ABBRACCIO… – Era l’11 luglio 2021, Donnarumma aveva appena parato il calcio di rigore a Saka, l’ultimo per gli inglesi. L’Italia aveva appena vinto il suo secondo Europeo e, mentre lo stadio Wembley restava ammutolito dall’impresa azzurra, la Nazionale si riversava in mezzo al campo per festeggiare. Tutti tranne Gianluca Vialli e Roberto Mancini, che prima di fare festa si sono stretti in un abbraccio che ha fatto la storia. “In quell’abbraccio c’è amore, amicizia, tra di noi, tra noi e gli italiani, è stato veramente qualcosa di speciale” aveva raccontato Vialli qualche mese dopo. Lui e il Mancio, amici sin dai tempi della Sampdoria, in quell’abbraccio avevano dato un nuovo senso alla finale di Coppa Campioni persa nel 1992 e, ovviamente, ripensato ai momenti difficili della malattia. Un abbraccio che adesso va oltre ed esprime il senso della vita, anche nel momento della morte.
LE REAZIONI – Dalle sue ex squadre ai giocatori della Nazionale, dall’estero ai club di Serie A, fino al presidente FIGC Gravina: “Vialli lascia un vuoto incolmabile, quello che ha fatto per la maglia azzurra non sarà mai dimenticato”. In sua memoria sarà osservato un minuto di raccoglimento prima di tutte le gare in programma nel week end.
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