L’edizione odierna del “Corriere dello Sport” ha elogiato il cammino del Napoli, affermando che ormai la strada per lo scudetto è ben delineata.
CorSport- Spalletti e i suoi hanno messo più di un mattone nella costruzione di un momento storico
È lunedì, il giorno dopo la vittoria con la Roma, e il profumo dello scudetto comincia a riempire le case dei napoletani proprio come quello del caffè appena fatto: una crema, uno spettacolo. La gente s’è svegliata felice esattamente come era andata a dormire: il sogno, la festa, la consapevolezza della forza. E anche una certa nonchalance chic, magari un po’ nobiliare, che fa tanto Napoli antica: chi crede che siano già cominciati i caroselli e le sciarpate, tarantella e putipù, forse è ancorato a un romanzo popolare che dal calcio è uscito da un po’.
Già: la gioia è innegabile, esattamente come spasmodica è l’attesa di un trionfo lontano ormai 33 anni, ma l’unico Pulcinella esibito dalla città che aspira al terzo titolo di campione d’Italia e lo sente ormai vicino, vicino come mai, è quello che Spalletti ha regalato a Mourinho per il suo sessantesimo compleanno. A proposito: in via Chiaia, una strada che pulsa sangue e genio partenopeo frequentata discretamente anche dal signor Luciano in occasione delle sue passeggiate in centro, l’acquafrescaio gli ha dedicato un succo: la Spremuta Spalletti. Un mix di agrumi e frutta che, come recita lo slogan scritto in rima con gessetto bianco su lavagna nera, vecchia scuola, dovrebbe produrre il seguente effetto: «Ad ogni sorso, lo scudetto che aspetti». E ad ogni morso? Ma sì, perché no: oggi, approfittando del giorno libero, il presidente De Laurentiis ha invitato a cena la squadra e gli staff. Tutti insieme a tavola, si va di brace: cottura lenta e carne al sangue azzurro.
E allora, la perfezione dice 3: Napoli felice ma anche moderata; Napoli con gli occhi lucidi ma senza lacrime napoletane; Napoli che gode e si bea ma senza dirlo troppo in giro. A scrivere il manifesto letterario della missione-scudetto, perché al di là dei 13 punti di vantaggio sulla seconda (l’Inter) è pur sempre una marcia lunga e faticosa, è una penna d’oro della città. Maurizio De Giovanni, scrittore di bestseller tradotti in inglese, francese, tedesco, spagnolo e catalano e tifoso appassionato come pochi: «Pulcinella non abita più qui, è vero. O meglio: esiste come statua regalabile, ma certamente non ci sono carovane di macchine che suonano il clacson per strada. C’è grande entusiasmo ma non euforia. È tutto molto misurato: abbiamo avuto molte delusioni in passato e manca un intero girone, ma siamo assolutamente consapevoli di come il Napoli abbia messo più di un mattone nella costruzione di un momento storico. Non ci nascondiamo dietro un dito».
Carlo Gioia
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