L’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport” ha analizzato l’andamento del Napoli di Luciano Spalletti, soffermandosi sui due centravanti azzurri: Victor Osimhen e Giovanni Simeone
Gazzetta- La forza del Napoli è il collettivo, ma avere due attaccanti come Osimhen e Simeone è la ciliegina sui numeri di questa stagione
Il Napoli dove ha scavato il baratro di 13 punti che lo separa dal resto del campionato? Un po’ dappertutto: con la miglior difesa del campionato, con la mediana di un magistrale Lobotka, con la corsa larga, straripante, della sorpresa Kvaratskhelia, ma anche con quella di Mario Rui, Politano, Lozano. Il merito, come sempre in questi casi, è collettivo. Certo però che i badili dei due centravanti, Victor Osimhen e Giovanni Simeone, hanno dato un contributo speciale alla fossa da scudetto. Domenica si sono presi la copertina con i gol che hanno spianato la Roma. La ciliegina sui numeri di una stagione di grazia.
Osimhen è semplicemente il capocannoniere del campionato (14) e l’attaccante che in media indirizza più palloni in porta (4,47). In due parole: il più pericoloso della Serie A. Ma non è solo questione di quantità, pesa la qualità dei gol di Victor che ha impallinato bersagli grossi (Juve, Atalanta, Roma) e ha ridotto al minimo i gol inutili. Cioè, se studiamo quante volte un gol di Osimhen ha spostato il risultato (da pareggio a vittoria, da sconfitta a pareggio), scopriamo che ha fruttato 14 punti. I 3 di Simeone ne hanno portati 6, perché ha trasformato pareggi in vittorie a Cremona, a San Siro col Milan e domenica con la Roma. Preziosissimo il guizzo di testa contro il Diavolo, in coda a una partita sofferta, perché sconfiggere i campioni in carica aiuta a credere di poter succedere al trono. Il Cholito ha giocato solo 161’ di campionato, ma li ha vissuti con un’intensità e una produttività impressionanti. Ha segnato un gol ogni 53’ (secondo Osimhen, un gol ogni 94’) e vanta la miglior percentuale realizzativa del torneo: un impressionante 60% (secondo Lookman, doppiato, con 30,77%). Il Cholito, quando entra, spacca.
Più in ritardo i numeri di Giacomo Raspadori, un solo gol in 570’, ma da 3 punti (allo Spezia all’89’), contro i 4 gol in Champions. C’è da credere che la talentuosa leggerezza dell’ex Sassuolo possa diventare il turbo di primavera nel rettilineo scudetto, su campi asciutti, quando i titolari della grande volata avranno sempre più bisogno di turnover.
Carlo Gioia
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