L’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport” si è soffermata sul rinnovo di Kvicha Kvaratskhelia, esterno del Napoli, analizzando l’incredibile stagione.
Gazzetta- Il Napoli vuole blindare Kvaratskhelia! È in programma l’incontro tra Giuntoli e gli agenti, aumento dell’ingaggio per scacciare le big europee
Leggendo i complimenti che piovono dai media di tutto il mondo, al ventiduenne Khvicha Kvaratskhelia potrebbe girar la testa, o peggio ancora potrebbe montarsela. Perché non è che al mondo ce ne siano tanti a questa età già protagonisti della scena internazionale, capaci di spostare gli equilibri persino in Champions. Qui invece siamo di fronte a una realtà per certi versi d’altri tempi. Un po’ come il calcio di Kvara, che sembra quello della strada o della spiaggia, nella sua semplicità fatta di virtuosismi tecnici. Nel senso che dietro il ragazzo c’è una famiglia solida e attenta, col papà Badri che essendo stato un calciatore, ha saputo educare il figlio al rispetto per gli avversari, allo sport nel senso più alto del termine.
Ecco perché Khvicha appare un po’ antico, in una accezione positiva del termine, con questo ciuffo e la barba lunga sembra un artista impressionista, venuto fuori da un caffè parigino di Montmartre. Gestione attenta anche nella scelta dell’agente, la famiglia è stata attenta nell’affiancare non un affarista, ma un procuratore capace di tutelare la crescita del ragazzo. E infatti Mamuka Jugheli, ex calciatore pure lui, ha “indirizzato” la scelta di Kvara verso l’Italia e il Napoli in particolare. Con il direttore sportivo Cristiano Giuntoli si è creato un rapporto professionale e anche umano profondo, visto che da tre anni il direttore sportivo seguiva con attenzione la crescita del campione georgiano.
Recentemente lo stesso Jugheli ha tagliato corto a proposito di interessamenti in Premier per il suo assistito: «Khvicha è concentrato solo sul Napoli e sulla squadra che sta crescendo e ottenendo risultati importanti». Una uscita che ha soddisfatto il presidente Aurelio De Laurentiis che spesso si innamora dei suoi giocatori, ma non soffre quegli agenti sempre pronti a battere cassa alla prima opportunità. Iugheli e Giuntoli si sentono con una certa continuità e si sono dati appuntamento a fine stagione per blindare ulteriormente il contratto del georgiano che attualmente scade nel 2027. Infatti a Napoli nessuno vive nel mondo delle favole e capiscono bene che con un ingaggio da 1,2 milioni di euro netti all’anno, diverse big di Premier e anche il Real Madrid sarebbero pronti a scatenarsi con offerte da capogiro, pronti a pagare cifre astronomiche anche per il cartellino, con cifre che potranno avvicinarsi ai cento milioni. Discutere per tempo con agente e giocatore significa prevenire simili attacchi e far sì che l’attaccante continui tranquillo, senza che nella sua mente si inseriscano pensieri diversi. De Laurentiis è pronto a raddoppiarlo quello stipendio, inserendo anche dei bonus per far sì che con i risultati del club arrivino guadagni anche per i calciatori.
E il presidente ha già promesso, tramite il capitano Giovanni Di Lorenzo, un premio scudetto e un altro per il passaggio ai quarti di Champions, che sarà replicato qualora continuasse il fantastico cammino europeo. Insomma già in questa stagione Khvicha toccherà il milione e mezzo di guadagno, considerando i premi e anche i bonus che stanno per essere staccati, legati alla doppia cifra di gol e di assist.
Le parti hanno concordato che se ne potrà tranquillamente parlare a bocce ferme, dunque a stagione finita. A quel punto si arriverà probabilmente a un raddoppio dello stesso ingaggio, portandolo a 2,5 milioni, e anche a un prolungamento del contratto fino al 2028. E tecnicamente questo sarà possibile dal primo luglio ed è chiaro che il Napoli non si farà scappare l’opportunità di spostare ancora avanti l’accordo. Intanto il ragazzo rimane umile e al sito ufficiale della Uefa ha raccontato: «All’inizio per me era difficile crederci. Non solo che avrei giocato in Champions, ma anche in una squadra del genere, in Serie A. Sembrava un sogno. Quando ho realizzato tutto e ho capito che andavo a giocare in un livello diverso, ho capito che dovevo prepararmi per le partite in modo diverso. A Napoli tutti vivono per il calcio, Non esco spesso, ma quando sono in macchina vedo Maradona ovunque, anche sui finestrini dei taxi. La gente del posto ama il calcio e lo respira». E ancora la festa deve iniziare.
Carlo Gioia
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