“Ho superato tante difficoltà nella mia vita ma mai mi sarei immaginato di dover affrontare un periodo come questo. Sento e leggo una storia che non conosco, che non si avvicina lontanamente alla realtà e mi chiedo ogni giorno perché è successo a me. Presto ci sarà modo di dire la mia versione documentando con PROVE e non con ipotesi – ha scritto il calciatore del Genoa, figlio dell’ex azzurro Daniele, ndr -. Per la mia famiglia, per il mio club, per la mia vita credevo che rimanere in silenzio e dar fiducia alla giustizia fosse la cosa giusta ma adesso purtroppo mi sono reso conto che il silenzio ha presentato un conto troppo salato che non sono più disposto a pagare. A presto, vi abbraccio”. Così, sui social, il centrocampista di proprietà del Genoa.
Genoa, Portanova sulla sentenza che lo riguarda: “Sento e leggo una storia che non conosco”
Com’è noto, Manolo Portanova è stato condannato lo scorso 6 dicembre a 6 anni di carcere dal tribunale di Siena per violenza sessuale di gruppo in relazione agli abusi subiti da una ragazza in un appartamento del centro storico la notte fra il 30 e il 31 maggio 2021. Condannato alla stessa pena anche lo zio del calciatore del Genoa. Entrambi avevano scelto il rito abbreviato. Il giudice ha inflitto a Portanova anche una provvisionale di 100.000 euro a favore della ragazza di cui ha abusato, una di altri 20.000 euro a favore della madre della giovane e una di ulteriori 10.000 euro a favore dell’associazione senese “Donna chiama Donna” costituitasi parte civile.
Nella giornata di ieri sono state rese note le motivazioni della sentenza di primo grado. Secondo il giudice di Siena Ilaria Cornetti, la ragazza abusata “manifestò la propria volontà di voler avere un rapporto sessuale solo con Manolo e di non volerne uno di gruppo con i quattro ragazzi”, volontà espressa “in modo ripetuto e inequivocabile”; “il suo dissenso è stato sin da subito, e per tutta la durata del rapporto sessuale di gruppo, evidente e manifesto”.