Anche la seconda carta Covisoc non contiene riferimenti alla Juventus né elementi che possano retrodatare l’inizio dell’inchiesta plusvalenze e quindi minare la validità del processo che ha portato alla penalizzazione di 15 per la Vecchia Signora.
Juventus, la “seconda carta” Covisoc trasmessa a Cherubini e Paratici
La Federcalcio ha trasmesso ai legali dei dirigenti Federico Cherubini e Fabio Paratici, coinvolti nell’inchiesta plusvalenze-Juve, la cosiddetta “seconda carta segreta” degli aggiornamenti tra Covisoc e Procura Federale chiesta dagli avvocati degli ex dirigenti bianconeri. La nuova comunicazione segue di pochi giorni l’invio della “prima carta segreta” come stabilito dal Tar del Lazio e confermato dal Consiglio di Stato. Come nel primo, anche in questo documento la Juve non viene mai citata direttamente.
La carta – che poi altro non sarebbe che la prima mail spedita dalla Covisoc alla Procura per chiedere chiarimenti sul tema plusvalenze – è stata già consegnata dalla Figc ai legali bianconeri, dopo che il Tar e il Consiglio di Stato avevano stabilito che la prima carta, cioè la risposta della Procura, andava messa a disposizione delle difese.
Così come nella risposta della Procura non c’era apparentemente “notitia criminis” (a certificarlo dovrà essere poi lo stesso Consiglio di Stato il prossimo 23 marzo) altrettanto nella missiva della Covisoc si legge genericamente di un’analisi degli effetti sui bilanci di talune operazioni di compravendita di calciatori. L’organismo di controllo sottolinea come “il trading dei calciatori pur avendo garantito copiose plusvalenze abbia generato pochissima liquidità, e come tale fenomeno renda difficile apprezzare la reale corrispondenza fra i prezzi convenuti per le singole operazioni ed il reale valore di mercato degli atleti”.
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