Spalletti in conferenza stampa: “È la prima finale della stagione. Ci vuole cuore, cervello e anche un po’ di culo! Meret, Lozano e Kim a disposizione. Sui tifosi dell’Eintracht…”
Ecco le parole del tecnico azzurro Luciano Spalletti alla vigilia del match di ritorno valido per gli ottavi Champions League, in programma domani sera alle ore 21 al Diego Armando Maradona:
“Qual è il segreto di questo Napoli? La forza del gruppo sta anche in chi non gioca come ad esempio Simeone. Il segreto è quello di Pulcinella, nel senso che per fare grandi squadre ci vogliono grandi calciatori e il Napoli è stato bravo a costruire una squadra valida. Poi ci vogliono delle qualità come umiltà, disponibilità, professionalità nell’aiutare il compagno, nel voler diventare un gruppo e non solo l’addizione di 11 singoli. Dopodiché si va a scegliere un disegno organizzativo di squadra e se loro accettano che sia giusto si inizia, se dà soddisfazione e riempie i cuori di un pubblico passionale come quello napoletano diventa anche più facile perché il loro amore ti rimbalza addosso e si diventa più creativi.
Sentite la responsabilità della partita? Siamo di fronte ad una grande sfida che potrebbe essere paragonata alla prima finale della stagione perché può determinare molto per squadra e club e noi possiamo scrivere la storia. Non penso che diventi una pressione per la squadra perché l’atteggiamento lo abbiamo già visto anche dopo una sconfitta, non si è mai lasciata tirare dentro il vortice delle difficoltà precedenti. Io sono tranquillo riguardo la forza e la qualità che i calciatori hanno sempre mostrato. Vorrei un atteggiamento di squadra affamata nel fare risultato. Ci sono storie che vanno vissute e altre in cui conta il risultato, quella di domani è una di queste.
I numeri sono dalla vostra parte, questo gruppo può giocarsela alla pari anche con le big europee? Penso che la mia squadra, per quello a cui mi ha abituato dagli allenamenti, sia una che non abbassa mai lo sguardo, però c’è sempre da rifare bene e meglio le stesse cose, non è che ci si porti dietro numeri e situazioni del passato che ci portano vantaggi. Non dobbiamo pensare alla Champions in generale ma a passare il turno domani sera. Di fronte abbiamo una squadra che ha superato un girone con squadre fortissime: Marsiglia, Tottenham e Sporting. L’anno scorso ha vinto la partita a Barcellona con cui noi eravamo usciti precedentemente. Sarà una partita durissima e difficilissima, non bisogna essere presuntuosi nel pensare ai turni successivi perché non ci appartiene.
Sulla questione del divieto ai tifosi tedeschi. È un provvedimento conseguente a quello che è successo all’andata per cui non è stato garantito l’ordine pubblico. Nell’ambito dell’ordine pubblico ci sono dei professionisti che lavorano, come l’Osservatorio e la Questura, per cui io non posso andare a dare valutazioni che non mi spettano. Se c’è il timore che succeda qualcosa è giusto intervenire, bisogna fidarsi degli organi ufficiali e delle loro decisioni. Se le prendono bisogna adeguarsi. Non dipende dal nostro club e non è stato corretto ironizzare.
Aspetto psicologico? Andare a fare calcoli da un punto di vista mio è sbagliato perché si rischia di modificare qualcosa. Nel calcio è sottilissima la differenza negli episodi, abbiamo sempre fatto così, provando ad offrire un calcio bello da vedere ad un pubblico esigente e che se ne intende, che ha visto giocare giocatori forti e in particolare il più forte di tutti. Ingannare loro diventa difficile. Abbiamo parlato di riportare il pubblico allo stadio e lo abbiamo fatto tramite il gioco.
Meret o Gollini per una maglia da titolare? La maglia è assegnata al nostro pubblico, loro saranno titolari di sicuro.
Senza Kolo Muani e Lindstrom, che Eintracht vi aspettate? Li sottovalutate? No, sappiamo la forza della squadra di Glasner e sappiamo che anche l’anno scorso a Barcellona senza Kolo Muani hanno vinto ugualmente, quindi non si corre il rischio di essere sotto livello da un punto di vista della concentrazione. Siamo di fronte ad un’opportunità per la storia di Napoli. La nostra città è abituata a grandi personaggi e noi abbiamo l’ambizione di diventare dei grandi personaggi per loro e per la loro storia. La qualificazione è al 50%, c’è da rifare le stesse cose e la stessa magnifica partita dell’andata, e poi di vincerla perché va anche vinta.
Cuore, cervello o entrambe? Cuore, cervello e anche un po’ di culo.
Qual è l’insidia principale? Il valore dell’avversario, perché noi a Francoforte abbiamo fatto una partita straordinaria e bisogna ripeterla per rivincere con un avversario così forte. La prestazione dell’andata non ha determinato nulla fino a questo momento, è tutto il resto oltre quella partita lì. Ci troviamo davanti una squadra degna di queste sfide.
Sull’Eintracht Francoforte, vi aspettate lo stesso atteggiamento dei primi 10’? Cosa chiede ai suoi per l’inizio gara? Non so cosa proporranno, non spetta a me, ma so che proveranno a fare qualcosa di diverso perché il risultato dell’andata li obbliga a fare qualcosa di diverso. Useranno una tattica di pressione maggiore anche se la loro caratteristica è il contrattacco in campo aperto. Dobbiamo essere così umili e normali da avere tutte le attenzioni verso quello che metteranno loro davanti a noi, ma saremo pronti!
Qual è la situazione dei 4 infortunati, Kim, Meret, Lozano e Raspadori? Raspadori volevamo portarlo in panchina ma si rischierebbe qualcosa e ci prendiamo qualche altro giorno per farlo guarire. Gli altri tre, Kim, Lozano e Meret sono a completa disposizione per giocare titolari. Stamani in allenamento si percepiva la voglia di esserci e il profumo dello stadio pieno di domani sera.”
Domenico Costanzo
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