Raffaele Auriemma ha commentato sulle colonne di “TuttoSport” la stagione di Luciano Spalletti, insignito ieri del premio Bearzot.
Napoli, Auriemma commenta: “Quello che a Spalletti non è successo in 20 anni di onorata carriera di allenatore, si sta verificando in una sola stagione, a Napoli…”
Nessuno scudetto nel suo palmares e mai aveva ricevuto in passato l’ambito premio Bearzot. Quello che a Spalletti non è successo in 20 anni di onorata carriera di allenatore, si sta verificando in una sola stagione, a Napoli, dove l’ultimo scudetto coincide con la penultima stagione di Maradona in maglia azzurra. Ieri nella sala dei Baroni al Maschio Angioino c’è stata la consegna del premio intitolato al ct campione del mondo nel 1982, 12a edizione, una celebrazione avvenuta alla presenza del presidente De Laurentiis, del sindaco Manfredi e del presidente del Coni, Malagò. «Quando sono arrivato a Napoli c’era indifferenza intorno alla squadra – ha ricordato il coach primo in Serie A con 19 punti di vantaggio sulla Lazio – a causa delle delusioni nelle stagioni precedenti. Però, ora i miei giocatori dovranno essere bravi a non sentirsi appagati per i risultati raggiunti: è il peggior nemico che si possa incontrare. Ma tutte le volte che tento di fare certi discorsi, quando ho timore di un calo di attenzione, loro mi guardano il giorno dopo aver giocato una partita e lo fanno come a dire: hai visto che non è così? Non ho mai visto nello spogliatoio un calo di tensione, sono fatti di una pasta diversa».
È sufficiente vedere come si comportano in campo i vari Osimhen, Kvaratskhelia e Kim, mai paghi del risultato, anche quando l’avversario viene sommerso di reti. Spalletti è stato abile a migliorare il bomber nigeriano, in precedenza apprezzato solo per essere un cavallo pazzo sempre pronto a fare la guerra uno contro tutti, ma il capolavoro lo ha compiuto con i due calciatori provenienti da un campionato improbabile, come quello georgiano, e da quello turco, che non rientra nei 5 top in Europa. «Kvara e Kim si sono inseriti subito ed era questa la perplessità che aveva De Laurentiis quando fu deciso di acquistarli. Non mi garba, tuttavia, parlare dei singoli: farei un torto agli altri. Ho un gruppo fortissimo e le pressioni non sono un problema, perché fanno parte del mestiere». Al Napoli mancano soltanto 5 vittorie nelle ultime 11 giornate per potersi appuntare sul petto il terzo tricolore. E con il grande traguardo nazionale ormai ad un passo, è inevitabile che tutti i calciatori stiano facendo ragionamenti e calcoli relativi alla Champions: la parte del tabellone in cui si trova il Napoli autorizza a sperare addirittura nella finale. Spalletti fa fatica a tenere alla larga l’argomento sul quale ieri ha ricevuto numerose domande. «La Champions è una cosa che va vissuta totalmente e non vediamo l’ora di andarci a confrontare. Sono cose bellissime che non ho mai vissuto in 64 anni. Pure i calciatori devono fare attenzione, il tempo passa per non ripassare più e tutti loro sono attesi da partite bellissime. Fisicamente il gruppo sta bene, ho uno staff di prim’ordine e di questo devo dire grazie al presidente. Però sarà fondamentale capire che in queste partite non si porta dentro il proprio passato, quindi in Champions non vale quel minimo vantaggio che abbiamo in campionato: si riparte da zero». L’avvertimento di Spalletti è rivolto alla propria squadra e a chi sostiene che il sorteggio avrebbe favorito il Napoli. Indirettamente, però, invita anche il Milan a non pensare di poter battere gli azzurri solo in virtù dei tanti trofei contenuti nella bacheca rossonera.
Carlo Gioia
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