Antonio Conte non è più l’allenatore del Tottenham. Nella tarda serata di ieri il club inglese ha comunicato l’addio al tecnico italiano che verrà sostituito fino al termine della stagione dal suo vice Christian Stellini. Nel Regno Unito si è già scatenato il toto sostituto. Secondo quanto riportato dal Daily Mail, ci sarebbe un nome in pole position: Julian Nagelsmann, come anticipato qualche giorno fa…
Tottenham, si punta Nagelsmann dopo aver salutato Conte
Antonio Conte non è più l’allenatore del Tottenham, ora è ufficiale. Con una nota sui propri canali social, il club inglese ha annunciato la separazione, ormai nell’aria da giorni, dal tecnico salentino: lascia gli Spurs con effetto immediato, a dieci giornate dalla fine della Premier League.
Club announcement.
— Tottenham Hotspur (@SpursOfficial) March 26, 2023
Lo fa sapere il club londinese, attualmente quarto in classifica, con un comunicato in cui si specifica che l’accordo per l’addio al tecnico è stato “consensuale”. La squadra è stata affidata allo storico assistente di Conte, Christian Stellini, fino al termine della stagione. Abbiamo ancora 10 partite di Premier League e dobbiamo lottare per un posto in Champions League – le parole del presidente degli Spurs Daniel Levy in una nota – Dobbiamo rimanete tutti uniti. Tutti devono fare un passo avanti per garantire il massimo risultato. Per il post si valutano i nomi di Pochettino, favorito e apprezzato dalla tifoseria per via del passato al Tottenham, Luis Enrique e Zidane (la BBC spinge per De Zerbi), ma anche Nagelsmann, recentemente esonerato dal Bayern Monaco. Antonio Conte è intanto rientrato in Italia, ed è proprio in Serie A che il pugliese vorrebbe tornare ad allenare…
Come nell’estate 2019 al momento del suo sbarco in nerazzurro, il tecnico salentino potrebbe sfruttare la norma sugli impatriati contenuta nel cosiddetto Decreto Crescita. La norma, modificata nel 2019 per inserire all’interno anche gli sportivi professionisti, prevede vantaggi fiscali per chi sposta la propria residenza in Italia, con i redditi prodotti in Italia che vengono pesati solo al 50% in termini fiscali.
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