Il presidente del Napoli, Aurelio De Laurentiis, ha rilasciato alcune dichiarazioni al convegno “Merger&Acquisition Summit” organizzato da Il Sole 24 Ore: “O il calcio lo si intende come un’impresa, e purtroppo in Italia lo è a metà, o non si va da nessuna parte. Il mio modello è sempre stato il cinema, venendo da una famiglia di cinema e avendo toccato con mano circa 400 film ho imparato a fare il mestiere dell’imprenditore puro. Il film è un’opera dell’ingegno che si realizza attraverso un processo industriale e ti devi autofinanziare esaminando il mercato e la valenza del tuo committente, che è il pubblico. Ho spostato la stessa cosa nel calcio.
Quando sono arrivato a Napoli non sapevo neppure come si giocasse, ma venendo da una famiglia di napoletani venivo portato ogni tanto a vedere il Napoli col ciuccio con la coreografia che negli anni 50-60 aveva una valenza cinematografica. Appena arrivato ho detto: agli attori e al regista cosa chiediamo? La cessione dei diritti di quello che fanno. Ho applicato la stessa cosa nel mondo del calcio. A tutti i calciatori e allenatori chiedevo i diritti d’immagine”.
Antonio Napoletano
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