Lo scandalo plusvalenze del calcio italiano, che negli scorsi mesi aveva interessato soprattutto la Juventus, si allarga a Lazio, Salernitana e Roma. Sono due le procure al lavoro, che quindi stanno portando avanti inchieste separate: Tivoli (per Lazio e Salernitana) e Roma (per i giallorossi). L’obiettivo è però lo stesso: indagare su eventuali irregolarità nella compravendita dei giocatori, facendo chiarezza sui bilanci delle società. Lo riporta Teleborsa.
Plusvalenze, l’inchiesta Lazio-Salernitana è in fase avanzata. Presto gli atti a Chiné
Le verifiche riguardano quattro stagioni calcistiche, dal 2017 a quella terminata nell’estate del 2021, e hanno portato all’iscrizione nel registro degli indagati dei vertici delle società: dal presidente della Lazio, Claudio Lotito, al presidente e vicepresidente della Roma Dan e Ryan Friedkin e l’ex patron della società James Pallotta. Con loro anche una decina di dirigenti.
Tutti “da ritenersi presunti innocenti in considerazione dell’attuale fase del procedimento”.
L’accelerazione all’attività istruttoria si è avuta con una serie di perquisizioni e di acquisizioni documentali effettuate nelle sedi dei tre club da parte degli uomini del Nucleo di Polizia Economica-Finanziaria della Guardia di Finanza di Roma.
L’indagine della procura di Tivoli, viene però precisato, riguarda Lazio e Salernitana e l’attività di verifica non è collegata “con altre svolte da altre Procure della Repubblica”.
Nel decreto di perquisizione viene indicato che i vertici della Salernitana e quelli della Lazio “indicavano nelle dichiarazioni dei redditi annuali elementi passivi fittizi (costi “gonfiati”) nonché facevano figurare nei bilanci societari i rispettivi valori di acquisto spropositati dei calciatori, così falsando il valore del patrimonio della società sportiva”.
Intanto, la Salernitana ha chiarito che “l’attuale compagine societaria è del tutto estranea alle operazioni oggetto di indagine” e precisato di aver “prestato la massima collaborazione agli organi inquirenti”.
La Lazio ha evidenziato di essere “una casa di cristallo nella quale tutti i documenti sono a posto e a disposizione delle autorità”. La Roma ha affermato di stare “collaborando con le autorità competenti” e auspicato “che venga fatta piena chiarezza sulla vicenda nel minor tempo possibile, ritenendo di aver sempre operato nel pieno rispetto delle norme vigenti”.
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