In attesa del nuovo processo (in primo e secondo grado) che dovrà decidere sui 15 punti di penalizzazione per il caso plusvalenze, in casa Juventus è tempo di pensare alla seconda inchiesta, quella relativa soprattutto alle due manovre stipendi in epoca Covid ma anche alle partnership sospette con altri club e ai rapporti con gli agenti.
Juventus, manovre stipendi e partnership: la difesa del club bianconero
Entro giovedì il club bianconero dovrà depositare le memorie difensive, poi il procuratore federale avrà 20 giorni per decidere se archiviare o deferire e, in caso di deferimento, se non ci sarà patteggiamento, il tribunale federale fisserà l’udienza per il primo grado. Nel frattempo, solo dopo che avrà visto le carte dell’accusa, la Juve studierà la sua difesa.
Come spiega oggi La Gazzetta dello Sport però non è difficile immaginare la linea difensiva dei bianconeri, che si baserà su due cardini già messi in chiaro nella nota ufficiale pubblicata il giorno stesso della notifica della chiusura indagini: “La Società ritiene di aver applicato correttamente i rilevanti principi contabili internazionali, nonché di aver operato nel pieno rispetto del principio di lealtà sportiva”.
Sostanzialmente l’accusa contesta alla Juve la violazione dell’articolo 4 che prevede l’obbligo di lealtà e correttezza sportiva (come per le plusvalenze), ma l’accusa ha l’onere della prova e dovrà dimostrare le presunte irregolarità commesse dal club bianconero, che invece sostiene come già fatto in passato che quei documenti non avrebbero valore legale e punta a spostare l’attenzione dall’articolo 4 all’articolo 31, che riguarda le violazioni in materia gestionale e che prevede sanzioni più soft (ammende e uno o più punti di penalizzazione).
L’obiettivo sarà quindi convincere il tribunale che le scritture integrative non avevano valore vincolante e che se ci sono state delle irregolarità queste erano limitate ad aspetti economici che non hanno niente a che fare con i risultati sul campo. Tra le ipotesi, spiega inoltre La Gazzetta, non sarebbe da escludere neanche quella del patteggiamento. Intanto la Uefa osserva e attende, per ora.
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