Paulo Fonseca ha concluso la sua prima stagione al Losc Lille al quinto posto in classifica, riuscendo a strappare il pass per una competizione europea. L’allenatore dei Dogues ha fatto un bilancio della stagione 2022/2023, con uno sguardo alla prossima tappa della sua avventura. I punti più importanti della sua intervista ai canali del club francese.
Fonseca sulla prima stagione al Lille: “Ho mille motivi per essere orgoglioso”
Lei è arrivato al LOSC quasi un anno fa. Si aspettava di vivere una stagione con tanta suspense, stress ed emozioni?
”Sì. Lo stress è sempre presente nella nostra professione, fa anche parte della vita. Me lo aspettavo. Sapevo che non sarebbe stato facile. La squadra si stava indirizzando in un certo modo da quattro o cinque anni e volevo cambiare il modo di giocare, integrando i nuovi acquisti e alcuni giovani giocatori. Devo dire che la squadra ha iniziato a seguire le istruzioni e comprendere la visione di gioco più rapidamente di quanto pensassi.”
Quando ha capito che la squadra aderiva alla sua filosofia e ai principi di gioco desiderati?
“Molto rapidamente. Credo che fin dalla prima partita della stagione la squadra giocasse già come volevo. C’erano ancora diversi dettagli da migliorare, ma mi ha fatto piacere vedere che i giocatori abbiano fin da subito creduto nelle nostre idee e nel nostro piano di gioco. Fin dai primi giorni di allenamento hanno recepito il messaggio”
Se l’estate scorsa le avessero detto che la squadra sarebbe arrivata quinta, come avrebbe reagito?
“Come ho detto dopo l’ultima partita: se all’inizio della stagione ci avessero detto che saremmo arrivati quinti, avrei firmato. Abbiamo iniziato un nuovo ciclo con un nuovo allenatore, nuovi giocatori e un diverso modo di giocare. Facendo un bilancio di fine stagione possiamo notare molte cose positive in questa stagione: collettivamente abbiamo spesso dominato, abbiamo creato molte occasioni e, al contrario, abbiamo spesso impedito ai nostri avversari di crearne. C’è molto di cui essere soddisfatti. È una delle stagioni della mia carriera in cui mi sono divertito di più, non c’è dubbio”
Lo è stato anche a livello individuale per i singoli giocatori?
Sì. Non li nominerò tutti, ma prendiamo ad esempio Lucas (Chevalier), Bafodé (Diakité), Alexsandro, Leny (Yoro) e Carlos (Baleba). Sono tutti alla loro prima stagione in Ligue 1. Anche altri giocatori esperti sono stati molto importanti per la squadra, come Rémy (Cabella), che ha indubbiamente disputato una delle migliori stagioni della sua carriera, e Jonathan David, che ha segnato molti gol. Grazie alle performance di tutti abbiamo anche raggiunto il nostro obiettivo, quello di poter giocare nelle competizioni europee. Abbiamo molto di cui essere orgogliosi.
Dopo l’ultima partita a Troyes lei ha detto ai suoi giocatori, nello spogliatoio, quanto è rimasto soddisfatto dalla stagione disputata dalla squadra. Corretto?
Sì, assolutamente. Quello dell’allenatore è un lavoro difficile, e i momenti di piacere sono rari perché tutto è sempre molto intenso. Devo dire che mi piace lavorare con questi giocatori e con questo staff. Hanno lavorato duramente, dimostrando di essere grandi professionisti. Questa è una delle stagioni della mia carriera in cui mi sono divertito di più, non c’è dubbio.
Visto che prima di questa stagione la Ligue 1 la conosceva solo per reputazione, può dire cosa l’ha sorpresa del campionato di quest’anno?
Sono rimasto enormemente sorpreso dalla qualità della Ligue 1, dei giocatori, poi degli allenatori, delle partite, degli stadi, dei tifosi e degli arbitri. L’atmosfera è eccezionale. Ho già avuto modo di dirlo, ma in Francia alcune persone non hanno idea del valore di questo campionato.
Se dovesse dirne una, quale sarebbe la sua più grande emozione dell’intera stagione?
“Ce ne sono tante. Credo che ne sceglierei due. La prima è stata la partita di ritorno contro il Monaco pareggiata zero a zero. Dopo quella partita non avevo più dubbi, ho iniziato davvero a credere che fossimo in grado di puntare all’Europa. La seconda è stata dopo la vittoria in casa contro l’OM. In quel momento avuto la certezza che l’Europa non ci sarebbe sfuggita, che ce l’avremmo fatta. Abbiamo la responsabilità di essere all’altezza dell’Europa”.
Lei ha parlato spesso dei tifosi. Che atmosfera c’era allo stadio in questa stagione?
“Devo confessare che non me l’aspettavo. Sono stato davvero sorpreso dai nostri tifosi durante tutta la stagione: nel loro rapporto con la squadra, nei loro cori, nella loro forte presenza, anche in trasferta. Non ho parole per esprimere quello che ho vissuto, posso solo dire che l’atmosfera allo stadio è stata sempre straordinaria. Hanno svolto incredibilmente il ruolo di dodicesimo uomo in campo, senza dubbio. Sono molto orgoglioso del legame che c’è tra squadra e tifosi.“
La prossima stagione il LOSC tornerà in Europa. Come vi state preparando?
“Prima di tutto, credo che abbiamo la responsabilità di esserne all’altezza. Giocare in una competizione europea è importante, ma ti mette di fronte a diverse difficoltà a cui noi stiamo già lavorando, come il bisogno di migliorare la squadra, anche perché il numero di competizioni nell’arco di una stagione aumenta.”
Più in generale, come si trova qui a Lille?
“Mi trovo benissimo. La gente è molto gentile con me. Amo il campionato, amo la mentalità della nostra squadra, amo i tifosi, amo tutti qui. È impossibile per me non essere felice. Devo ammettere che è qualcosa che non mi aspettavo, non fino a questo punto. Mi sento davvero bene qui in Francia.”
Vincenzo Schiavo
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