Da ieri sera, il tecnico francese è ufficialmente il nuovo allenatore del Napoli. Dopo un approfondito casting, il presidente Aurelio De Laurentiis ha scelto l’ex allenatore della Roma, reduce dall’esperienza in Arabia Saudita all’Al-Nassr di Cristiano Ronaldo.
Come giocherà il Napoli di Rudi Garcia? 4-3-3 e… occhio al mercato
Era in corsa con un lotto di oltre venti allenatori, ma alla fine la scelta è ricaduta su Rudi Garcia. In Europa, le sue precedenti avventure sono state con Lille, Marsiglia e Lione (subito dopo l’addio alla Roma). Prenderà il posto di Luciano Spalletti e guiderà la squadra campione d’Italia in carica: ha firmato un biennale con opzione per il terzo anno a circa 3 milioni a stagione (più bonus). Il grande obiettivo è provare a confermarsi in Italia e migliorare ancora in Champions League, dove l’anno scorso il Napoli è stato eliminato ai quarti di finale (dal Milan). Come giocherà la squadra con l’arrivo di Garcia? Andiamo a vederlo nel dettaglio, ma prima è doveroso partire dal tema mercato.
Garcia può perdere alcune pedine importanti. Una su tutte Kim Min-jae, che ha una clausola e andrà via quasi sicuramente, è molto vicino al Bayern Monaco. Servirà quindi un suo sostituto dal mercato, mentre il resto della difesa non dovrebbe avere troppi stravolgimenti. Più delicata la questione attacco, perché se un sostituto di Kim si può trovare, è difficile rimpiazzare uno come Victor Osimhen.
Il nigeriano ha delle richieste, è il nodo principale del nuovo Napoli di Rudi Garcia. De Laurentiis vuole provare a tenerlo e magari con Galtier, che lo aveva già allenato, sarebbe stato più facile, bisogna vedere ora con Garcia. Tutto è ancora aperto, ma il primo bivio estivo del Napoli sarà questo. Perché per il resto tra centrocampo e attacco le soluzioni sono tante, se pensiamo ad esempio a un jolly come Elmas, quindi non dovrà esserci molto mercato, specialmente con la permanenza di un top come Kvaratskhelia. Al massimo da valutare la situazione di Zielinski, in ogni caso un rinforzo di spessore a centrocampo dovrebbe comunque arrivare.
Utilizzava il 4-2-3-1 nell’ultima esperienza in Arabia Saudita e lo stesso modulo ha impiegato al Lione in precedenza. Nessun dubbio sulla difesa a 4, Garcia non ha praticamente mai utilizzato la retroguardia a 3. Un ruolo fondamentale per l’allenatore lo hanno gli esterni alti: sarà 4-2-3-1 o 4-3-3, proprio come a Roma, proprio come faceva Spalletti. De Laurentiis aveva svelato pubblicamente di cercare un allenatore che proseguisse con il 4-3-3 e così sarà. Nessun dubbio su Kvara a sinistra, mentre a destra nel tridente può arrivare un colpo dal mercato. Lozano è attualmente ai box per infortunio (distorsione di secondo grado del ginocchio sinistro) e può partire in estate: la sua posizione è in bilico.
C’è anche Politano, all’occorrenza Elmas e Raspadori: deciderà l’allenatore, d’accordo con De Laurentiis. Tutti hanno ancora in mente i Salah e Gervinho di Garcia alla Roma: il Napoli punterà fortissimo sulle fasce, fondamentali nel gioco del francese. Per la punta tutto dipenderà da Osimhen. Non sembrano esserci dubbi su Lobotka in cabina di regia (si trova meglio nel 4-3-3), Anguissa a Marsiglia è stato lanciato proprio dall’allenatore francese: i due hanno vissuto insieme due stagioni, con una finale di Europa League raggiunta.
Avrà ancora un ruolo di primissimo piano a centrocampo. Nel 4-3-3 l’altra mezzala può farla Zielinski se rimarrà. In difesa intoccabile capitan Di Lorenzo a destra, a sinistra si giocheranno il posto Mario Rui e Olivera; al centro la priorità è l’erede di Kim che affiancherà Rrahmani. Sarà confermato Meret tra i pali, salvo sorprese, mentre il vero nodo da sciogliere sarà il rigorista (problema atavico da queste parti): parola al campo, sin dal ritiro estivo Garcia avrà modo di provare i suoi e decidere chi sarà lo specialista dagli undici metri. Con Spalletti si sono alternati diversi tiratori, alcuni hanno segnato e altri no. Non è da escludere che ora possa esserci una scelta più definita.
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