Aleksander Ceferin, presidente della UEFA, ha parlato del nuovo Paese che sta tentando di imporsi nel mondo del calcio con la forza del denaro: l’Arabia Saudita. Tuttavia non si è detto preoccupato. “Questi grandi colpi sono un errore per il calcio saudita. Investono su chi è a fine carriera, così non si sviluppa il movimento calcistico. Un errore simile a quello fatto dalla Cina”.
FIFA, Ceferin: “L’Arabia Saudita sta cadendo nell’errore della Cina…”
Da Cristiano Ronaldo a Karim Benzema, passando per Kalidou Koulibaly in dirittura d’arrivo all’Al Hilal, l’Arabia Saudita sta cercando di attirare attenzioni su di sé “scippando” stelle del calcio internazionale al continente europeo con maxi-stipendi, cifre improponibili dentro i nostri confini. Un trend che dovrebbe allarmare il presidente della UEFA, Aleksander Ceferin. Tuttavia, quest’ultimo in un’intervista concessa all’emittente olandese NOS è parso tranquillo. “Non ho paura per i grandi colpi dei club sauditi. Penso che sia principalmente un errore per il calcio dell’Arabia Saudita”, ha affermato.
“Dovrebbero investire nei settori giovanili, dovrebbero portare allenatori e dovrebbero sviluppare i propri giocatori”, questa la posizione del n.1 della UEFA. E poi ha aggiunto: “Il sistema di acquisto dei giocatori che hanno quasi concluso la loro carriera non è un modello che permette di sviluppare il calcio. È stato fatto un errore simile in Cina quando tutti hanno portato giocatori che erano alla fine della loro carriera. Ditemi un giocatore che è al suo top ed è andato a giocare in Arabia Saudita. Ma non si tratta solo di soldi. I giocatori vogliono vincere le migliori competizioni. E la massima competizione è in Europa. Non li abbiamo persi. Giocano ancora a calcio. Alla fine della loro carriera alcuni giocatori vanno da qualche parte per guadagnare qualche soldo”. In Cina, infatti, tra il 2015 e il 2020, si sono trasferiti diversi volti noti (anche l’azzurro Graziano Pellé, oltre al Pocho Lavezzi, Marek Hamsik e tanti altri…), per via di offerte stratosferiche, ma il movimento calcistico lì non si è evoluto.
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