Se nel tardo pomeriggio di venerdì se è riunita l’Assemblea della Lega Serie B con tutte le 20 società che devono partecipare al prossimo campionato, le questioni che riguardano Reggina e Lecco sono ben lontane da essere risolte definitivamente.
Serie B, PEC senza risposta e non solo: così il Lecco spera ancora
Se da una parte c’è il tema sull’effettivo pagamento delle pendenze del club calabrese, dall’altro si parla di documenti non presentati, o presentati in ritardo, entro la data inderogabile del 20 giugno, termine ultimo per procedere all’iscrizione. Come riporta l’edizione odierna del la Gazzetta dello Sport, il club lombardo, che ha conquistato la promozione vincendo la finale playoff contro il Foggia, era costretto a presentare la documentazione per uno stadio che rispettasse i criteri degli impianti che devono ospitare le partite di Serie B, cosa che il “Mario Rigamonti-Ceppi” non garantisce.
Caso PEC. La prima, inviata alla FIGC, due giorni prima della gara di ritorno della finale, che non avrebbe avuto risposta, e l’altra il 20 giugno stesso inoltrata alla Lega Serie B, che conferma la ricezione, ma solo il 22. L’ultimo elemento che costituisce la difesa della società di Paolo Di Nunno consiste nel fatto che nella documentazione presentata per lo stadio, individuato nell’Euganeo di Padova, ci fosse l’ok del Comune e del club veneto, ma mancasse quello di Questura e Prefettura, ma erano presenti le notifiche delle istanze.
Il caso, insomma, si preannuncia molto intricato e delicato, visto che un respingimento dell’iscrizione del Lecco alla prossima Serie B farebbe precipitare fuori dal calcio professionistico, quindi in D, i blucelesti. Un’iscrizione in sovrannumero, ipotesi formulato dalla FIGC, è stata scartata dall’Assemblea della Lega Serie B andata in scena venerdì con un voto unanime, e quindi del Lecco stesso.
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