“L’Inter è la società che si è mossa per prima, ma sta facendo le proprie valutazioni. Ovviamente non mancano le opportunità sul tavolo. Personalmente non ho mai incontrato il Milan, ma se dovessero arrivare altre squadre noi siamo pronti ad ascoltarle. Credo che chi arrivi per primo abbia più possibilità di chiudere la trattativa”. Così il dirigente neroverde sull’uomo nuovo del calciomercato italiano, Davide Frattesi, il pezzo pregiato di un’estate da vivere presumibilmente in tono minore a causa di una situazione economica per cui le big di A non hanno risorse, ma devono comunque trovare un modo per portarsi a casa questo talento made in Italy.
Sassuolo, Carnevali: “Frattesi? L’Inter la squadra che si è mossa prima…”
“La nostra richiesta rimane di 40 milioni di euro. Ciò non vuol dire che non siamo interessati a valutare giovani, in ogni trattativa si prova ad ascoltare tutto. L’amicizia con Marotta conta relativamente. In trattative così importanti ognuno cerca di ottenere il massimo per il proprio club. Tempistiche? Vorremmo chiudere prima di andare in ritiro, quindi nei primi dieci giorni di luglio. Il giocatore vuole andare in un top club, ma noi pretendiamo che ci siano le condizioni che riteniamo giuste”.
“Noi siamo pronti per fare la seconda squadra ma questo è un progetto che per quest’anno stiamo abbandonando. Purtroppo non ci sono le condizioni per poter essere ammessi al campionato di Lega Pro. Noi vogliamo cercare di promuovere il Calcio italiano, questo è un danno enorme, se andiamo avanti con questo modus operandi rischiamo che le seconde squadre ci saranno tra chissà quanti anni. Io spero che la federazione possa in tempi brevi rivedere questo sistema sennò rischiamo di fare un grave danno al Calcio italiano”.
“Sono contrario al calciomercato con il campionato in corso. Ci si riduce sempre all’ultimo, il nostro calcio ha bisogno di programmazione, dobbiamo sapere quello che dobbiamo fare, se arriviamo sempre in modo frenetico negli ultimi giorni di mercato vuol dire che abbiamo sbagliato qualcosa. Nelle prime giornate si rischia di avere giocatori che non hanno la testa per giocare o pensano ad altre cose. È un problema, non capisco perché dall’alto certe regole non vengono riviste”.
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