Come riporta l’edizione odierna di Tuttosport, questi sono i due casi che tengono in stand-by la Serie B 2023/24 che non conosce ancora con certezza le 20 squadre parteciperanno al prossimo campionato. Ad attendere sono anche le due società che prenderebbero il posto di Reggina e Lecco in caso di esclusione, Brescia e Perugia, nell’ordine previsto dalla graduatoria per i ripescaggi.
Serie B, è il giorno del giudizio per Lecco e Reggina: oggi la decisione
Partendo dal caso della Reggina, sembra difficile che i calabresi riescano a portare a casa una vittoria. Il club calabrese, ormai prossimo al cambio di proprietà, è stato punito nel corso dell’ultima stagione in B per il mancato versamento delle ritenute Irpef relative alle mensilità di gennaio e febbraio 2023 (per quanto riguarda gli stipendi) e gennaio e febbraio 2023 (piani di rateazione), dei contributi Inps relativi al periodo aprile 2022-febbraio 2023 (stipendi) e gennaio e febbraio 2023 (piani di rateazione), nonché del permanere del mancato versamento delle ritenute Irpef relative alle mensilità di novembre e dicembre 2022.
I club calabrese aveva nel frattempo raggiunto un accordo con il Tribunale di Reggio Calabria per un piano di ristrutturazione del debito che lo obbligava a versare 757 mila euro entro il 12 luglio. Ma le regole della FIGC stabiliscono che tutte le società devono adempiere ai mancati versamenti passati entro e non oltre il 20 giugno, ultimo giorno utile per presentare le iscrizioni al campionato.
Ora la Covisoc dovrà decidere se la Reggina doveva attenersi al piano concordato con il Tribunale, come sostiene il club calabrese, o anticipare il pagamento entro il 20 giugno, come voluto dalla FIGC. Recepito il pronunciamento della Covisoc, toccherà al Consiglio Federale esprimersi per l’iscrizione al prossimo campionato. Quest’ultimo organo dovrebbe dirimere la questione venerdì 7 luglio.
Passando al Lecco, anche qui la società si trova una situazione intricata che si gioca tutta sul filo delle date. La squadra bluceleste ha vinto i playoff di Serie C, battendo il Foggia in finale, e si è conquistata la promozione in B. Anche qui la società del patron Paolo Di Nunno avrebbe dovuto consegnare la documentazione per l’iscrizione al campionato entro il 20 giugno, nonostante la finale di ritorno dei playoff si sia disputata il 18.
Nessun problema per quanto riguarda i versamenti passati, che sono stati completati entro le date previste, ma per il Lecco sorge il problema stadio. Infatti il Mario Rigamonti-Ceppi non può ottenere l’agibilità per ospitare le partite del secondo campionato italiano: capienza ridotta, mancanza di tornelli e illuminazione non idonea sono i tre più grandi problemi. Il Lecco lo sapeva e dopo settimane di valutazione ha optato per lo stadio Euganeo di Padova.
La società ha presentato la documentazione con il via libera del club e del Comune veneto, ma mancava la firma del Prefetto della città, che pare fosse fuori sede nei giorni a cavallo del ritorno della finale e del limite massimo per l’iscrizione al campionato. Quindi la documentazione presentata dal Lecco è risultata incompleta, con il via libera del Prefetto arrivato solamente il 21 giugno.
Qui il pronostico sembra dare più chance al Lecco rispetto a quelle della Reggina, visto che basterebbe una piccola deroga, chiesta anche dal presidente della Lega Serie B Balata, per permettere ai lombardi di completare con successo l’iscrizione alla cadetteria. Un altro punto da considerare su questa vicenda è che se non fosse accolta l’iscrizione, il Lecco si troverebbe costretto a disputare la Serie D (anche le iscrizioni al campionato di Serie C sono chiuse).
L’unica certezza, al momento, riguarda i ricorsi che si susseguiranno dopo la decisione di questi due organi, attesa per oggi. Infatti nel caso Reggina e Lecco venissero escluse le due società hanno già preannunciato ricorsi alle sedi competenti. La stessa strada è stata invocata da Brescia e Perugia, che vogliono far valere l’attuale regolamento fatto di scadenze inderogabili.
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