Promossi, bocciati e soprattutto l’idea di dare un impulso ancora maggiore a cinque giovani: Marchetti, Colombo, Marcenaro, Ayroldi e Massimi. Si apre così la nuova stagione della classe arbitrale in Serie A, che – scrive La Gazzetta dello Sport – ripartirà anche dal recupero sempre alto e un concetto: tolleranza zero verso le intemperanze di allenatori e panchine.
Aia, nuova era per gli arbitri. Da Serra a Valeri: in otto lasciano la Serie A
Tra oggi e domani, giorno della conferenza stampa finale, si terranno le riunioni del Comitato Nazionale dell’Associazione Italiana Arbitri che dovranno deliberare gli organici di arbitri, assistenti e osservatori per la stagione sportiva 2023/24, e le nomine degli Organi Tecnici Nazionali, del Responsabile del Settore Tecnico e dei Presidenti dei Comitati Regionali e Provinciali di Trento e Bolzano.
Sarà rinnovata la carica del designatore Gianluca Rocchi che potrebbe anche inserire nomi nuovi nella propria squadra, confermato Ciampi alla Serie C. Gli addetti VAR diventeranno 20-22 con le due punte di diamante rappresentate da Massimiliano Irrati e Paolo Valeri che hanno rassegnato spontaneamente le dimissioni e si metteranno dietro al video con l’esperienza provata e riconosciuta.
Domani sarà resa nota la dismissione di otto elementi totali degli attuali 50: il numero dovrà scendere a 42 in base alla graduatoria di valutazione finale, come consuetudine alla conclusione di ogni stagione.
Oltre a Irrati e Valeri il nome che fa più “scalpore” è quello di Marco Serra, protagonista nel 2022 del mancato “vantaggio” al Milan nel match contro lo Spezia e conosciuto anche per il “diverbio” con José Mourinho. Serra verrà dismesso per «motivate ragioni tecniche» avendo tutt’altro che ben impressionato anche nelle ultime apparizioni.
Verranno dismessi inoltre Maggioni, Miele, Gariglio, Paterna e Meraviglia. Si sono salvati per il rotto della cuffia Minelli, Baroni e Camplone oltre a Gualtieri, Rutella e Perenzoni. Verranno inoltre promossi dalla Can-C Davide Di Marco, Kevin Bonacina, Giuseppe Collu, Paride Tremolada e Marco Monaldi.
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