Il presidente dei ciociari (avversari degli azzurri alle 18:30 del 19 agosto, all’apertura della nuova Serie A) alla Gazzetta: “Come si fa un mercato con 20 milioni? Andando a cercare quello che gli altri non sono capaci di trovare”.
Frosinone, Stirpe: “Non possiamo permetterci di avere paura del Napoli. Di Francesco? Allenatore top…”
La rosea intervista Maurizio Stirpe, presidente del neopromosso Frosinone, il primo avversario del Napoli nel campionato 2023-24. L’appuntamento è per sabato 19 agosto alle 18.30, a Frosinone. Stirpe parla di come ci si prepara all’appuntamento: con nessuna paura. “Figuriamoci, è già così difficile di per sé la Serie A che non possiamo permetterci di avere paura: sia contro il Napoli che alla seconda in casa contro l’Atalanta…”.
Tre promozioni in 8 anni: che cosa è cambiato con l’ultima? Stirpe: “Il modo attraverso cui l’abbiamo ottenuta. Offrendo un calcio spettacolare e sbriciolando record: miglior difesa, miglior attacco e squadra più giovane. Il merito va al responsabile dell’area tecnica, Guido Angelozzi, all’allenatore Grosso, ai giocatori e a tutti i collaboratori”.
Su Di Francesco, che guiderà la squadra in Serie A: “Un allenatore top. Pratica un calcio propositivo, ha ottenuto ottimi risultati in Europa con Roma e Sassuolo e ha la dote dell’imprevedibilità”.
Avete preso Kvernadze, alter ego del gioiello del Napoli Kvaratskhelia: un altro predestinato? Stirpe: “Lo seguivamo da più di qualche mese: potevamo prenderlo solo se fossimo saliti in A e lo abbiamo fatto. Speriamo sia un’arma letale per gli avversari. Anche Cuni dal Bayern Monaco è un’operazione che ci ha entusiasmato”.
Come si fa il mercato con 20 milioni, appena sufficienti per pagare gli stipendi di Osimhen e Lautaro? “Andando a cercare quello che gli altri non sono stati capaci di trovare. E puntando tutto sulla voglia e l’attaccamento ai colori dei giovani: è l’unica strada”.
Come si potrebbe accorciare il gap economico con le big? “Concentrandosi sulla suddivisione dei diritti tv e aumentando la base dei ricavi complessivi. Perché in Inghilterra, ad esempio, attraverso la crescita di questi ricavi, oggi club di B hanno risorse superiori a quelle che abbiamo in A. Solo aumentando la base dei ricavi, le grandi squadre saranno forse disposte a prendere in considerazione ripartizioni diverse delle risorse”.
Il Frosinone ha già venduto oltre 6.500 abbonamenti. “Sarò soddisfatto solo quando supereremo quota 12 mila”.
Dove immagina il Frosinone tra 10 anni? “Non ho un orizzonte temporale così ampio, mi concentro sulle infrastrutture da completare entro tre anni. Ma i miei sogni non cambiano: voglio far restare il Frosinone nel calcio che conta”.
Se vuoi sapere di più sul Napoli, tieniti aggiornato con www.gonfialarete.com