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Everton, Dele Alli a cuore aperto: “Abusato da bambino, spacciavo droga…”

Dele Alli ha scioccato il mondo del calcio durante The Overlap, programma condotto da Gary Neville, in cui ha rivelato tra le altre cose dettagli sulla sua difficilissima infanzia: “All’età di sei anni un’amica di mia madre ha abusato di me. Mia madre era un’alcolizzata e andare in riabilitazione anch’io mi ha aiutato a capirla.”

Everton, Dele Alli a cuore aperto: “Abusato da bambino, spacciavo droga…”

Il trequartista inglese classe 1996 ha poi rivelato altri eventi che hanno visibilmente commosso l’ex United Neville: “A sette anni ho iniziato a fumare e a otto ho iniziato a spacciare droga. Una persona anziana mi ha detto che non avrebbero fermato un bambino in bicicletta, quindi andavo in giro con il mio pallone da calcio, e poi dietro di me portavo la droga.”

La complessa vita da bimbo di Alli ha poi trovato una svolta quando è stato adottato da un’altra famiglia: “Sono stato adottato in una famiglia fantastica, non avrei potuto chiedere persone migliori. Ho cercato di essere il ragazzo migliore che potevo essere per loro. Sono stato con loro da quando avevo 12 anni, poi ho iniziato a giocare in prima squadra, da professionista, a 16 anni… Da lì è iniziato tutto”.

Da adulto l’ex Tottenham ha confessato di aver passato altri momenti difficilissimi e di aver pensato seriamente al ritiro, oltre a essere diventato dipendente dai sonniferi: “Quando sono tornato dalla Turchia, ho scoperto che dovevo essere operato. Ho sbagliato mentalmente. Ho deciso di andare in un moderno centro di riabilitazione che tratta dipendenze, salute mentale e traumi. Ho sentito che era il mio momento. Non possono dirti di andare, devi prendere tu la decisione. Non potevo chiedere più onestà e comprensione quando stavo prendendo la decisione più importante della mia vita: fare qualcosa che ti spaventa.”

Parole al miele per Mauricio Pochettino, ritenuto dall’inglese il migliore e più importante allenatore della propria vita: “Pochettino mi ha aiutato molto in quel periodo della mia carriera, e per questo è stata dura per me quando è andato via. Perché poi arrivano nuovi allenatori ed è stato difficile per me essere aperto. È stato molto comprensivo con le decisioni che ho preso e mi ha guidato, era preoccupato per me come persona prima che come calciatore. Era quello di cui avevo bisogno in quel momento.”

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