La Lega Serie A continua a riflettere sul fronte dei diritti tv. Dopo l’assemblea di ieri, in cui sono state confermate le due offerte da Mediaset e Rai per la Coppa Italia, la precedenza, però, ora è dedicata alle offerte arrivate da Dazn, Mediaset e Sky per il campionato dal 2024 in avanti, motivo per cui le trattative sul fronte coppe slitteranno a dopo l’estate per concentrarsi sul campionato.
Diritti tv, spunta l’ipotesi “canalino” di Lega per la Serie A 2023
Nei prossimi giorni, infatti, dalla Lega arriverà l’indicazioni alle tre emittenti rimaste in corsa di consegnare le offerte definitive per trasmettere la Serie A dal 2024 in avanti.
Niente nuovo giro di trattative private, quindi, ma una richiesta di presentare una proposta entro fine luglio (considerando che il termine per le trattative private scadrà il prossimo 2 agosto): i club, poi, si riuniranno nuovamente in assemblea per valutarle, magari prendendosi anche qualche settimana anche per considerare tutte le opzioni.
E tra le ipotesi c’è anche quella di sfilarsi dalla situazione “standard” di tutte le recenti aste per i diritti tv della Serie A, ovverosia quella di due broadcaster di fatto a dividersi la trasmissione delle gare. In tal senso, nei corridoi di Via Rosellini la voce che circola riguarda l’opzione di un “canalino” di Lega che possa essere affiancato alla principale offerta di uno dei broadcaster.
In sostanza, l’ipotesi su cui si ragiona potrebbe essere ad esempio quella di confermare l’attuale accordo con Dazn (che trasmette tutte le gare di cui 7 a giornata in esclusiva) e affiancarlo ad un canale di Lega che possa trasmettere 2/3 partite a giornata (in base anche ad eventuali accordi con Mediaset per la gara in chiaro) anche per rispettare la regola, contenuta nella Legge Melandri, che vieta di cedere i diritti in esclusiva per le singole piattaforme, la cosiddetta “no single buyer rule”.
L’obiettivo resta quello di avvicinarsi ai 927,5 milioni di euro a stagione che la Serie A incassa attualmente da Dazn e Sky per il triennio 2021/24, con il contratto che scadrà al prossimo 30 giugno.
In particolare, Dazn versa 840 milioni annui e Sky 87,5 milioni in media a stagione. Ma raggiungere l’obiettivo non sarà semplice, nonostante l’approvazione da parte del Senato del Ddl anti-pirateria (che prevede interventi più rapidi per interrompere i segnali delle partite piratate) faccia ancora sperare i dirigenti di Via Rosellini di ottenere offerte più corpose dalle tre emittenti rimaste in corsa.
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