Mauro Meluso, ex deus ex machina dello Spezia in massima serie, esperto direttore sportivo calabrese con trascorsi importanti anche nelle serie inferiori, si presenta in qualità di nuovo ds azzurro. Sostituisce il partente Cristiano Giuntoli, che è alla Continassa, sponda Juve…
Napoli, Meluso si presenta: “Agiremo in comunione d’intenti per il bene del club”
Nato a Cosenza il primo gennaio 1965, è stato prima di tutto un calciatore. Cresciuto nel settore giovanile della Lazio, ha poi giocato perlopiù in Serie C1 e C2 come attaccante, vestendo le maglie di Cremonese, Salernitana, Foggia, Messina e non solo. La sua carriera da direttore sportivo è di tutto rispetto, con diverse esperienze tra Serie B e Serie C. Dal 2011 al 2013 responsabile del settore tecnico del Frosinone. Dal 2014 al 2016 ha l’occasione di lavorare per il club della sua città natale: il Cosenza. Successivamente si trasferisce al Lecce, dove raggiungerà grandi obiettivi. Firma per i salentini il 6 giugno 2016 e il club compie il doppio salto, tornando in A nel 2019. La retrocessione del 2020 pone però fine all’avventura pugliese. Meluso riceverà presto la chiamata dello Spezia, neopromosso in A. I liguri centrano l’obiettivo salvezza. A fine stagione, però, il ds se ne va. Ora la grande chance a Napoli, che forse ha atteso da tutta la vita, e che arriva dopo due anni “ai box”.
“Il nome di Meluso nasce dalla concertazione e lo studio che abbiamo fatto insiene al capo dello scouting Micheli, l’ad Chiavelli ed abbiamo deciso che il profilo di Meluso coincideva con quello che cercavamo. Poi ho fatto un rewind molto rapido e mi sono ricordato della mia considerazione che avevo dato per Italiano quando gli feci i complimenti per aver battuto il Napoli e chi mi accompagnò nello spogliatoio era proprio il ds di quello Spezia. Mauro, benvenuto!”, ha detto il patron De Laurentiis, che fa da anfitrione alla conferenza di presentazione del nuovo ds Mauro Meluso.
“Intanto le mie sensazioni sono particolarmente positive, sono nel club campione d’Italia – commenta un emozionato Meluso -. Le responsabilità aumentano, ma il calcio è uguale a tutte le latitudini, cambiano i numeri ma ho fatto il calcio a tutti i livelli da calciatore a ds. Cambiano i numeri economici, ma anche di seguaci, ma non è motivo di paura, ma di ulteriore stimolo e responsabilità e e sono particolarmente felice. Ringrazio ADL, Micheli, Chiavelli che hanno pensato a me. Mi è piaciuto l’aneddoto ricordato da ADL, vincemmo meritatamente con lo Spezia e un presidente di una big solitamente è incavolato nero, ma lui venne negli spogliatoi e fu una grande sorpresa, da quel momento ci sono stati dei contatti formali. Il 13 luglio il presidente mi ha chiamato, intorno alle 7, e mi ha chiesto di incontrarlo. Abbiamo chiacchierato, mi ha fatto un bel po’ di domande anche se mi conosceva già, c’erano anche Sinicropi e Micheli, e in venti secondi ci siamo accordati a livello contrattuale. Osimhen? Sono appena arrivato, so che se riusciamo a tenerlo è una gran cosa, fa la differenza, ce ne sono pochi come lui, ma sono appena arrivato e valuteremo piano piano con tutti i dirigenti. Tutte le decisioni si prendono insieme. Come sostituiremo Kim? Io sono appena arrivato, da lunedì inizieremo a fare riunioni, ma non sono stati con le mani in mano e Micheli e Chiavelli sono andati avanti col lavoro. Ora c’è una voce in più, ma Kim sicuramente andrà sostituito e ci lavoreremo. In una società così importante non si lavora con una sola persona che decide, ma si lavora insieme e si prendono decisioni di concerto. il presidente De Laurentiis lo conoscete, è un decisionista ed ha un peso importante. Il presidente mi ha domandato del mio modo di lavorare nell’incontro, quindi il mercato ma anche i rapporti all’interno. Poi certe cose e certe strategie restano segrete, se dovessero uscire sarebbe negativo”.
“Una squadra che vince in quel modo è una super-squadra. E’ evidente che terrei tutto, ma bisogna vedere le dinamiche interne, non cambieremmo una virgola, tutti, ma solo dall’interno si vedono certe dinamiche. Ed il Napoli può lavorare per cercare di restare in un ambito importante. Il Napoli al di là dell’ultimo anno già negli ultimi anni ha avuto una crescita e deve restare su questi livelli. Sulla telefonata: sono rimasto sbalordito, non me l’aspettavo. Non che non me lo meritassi, consentitemelo, ma non pensavo fosse il momento. Dove potrà impormi? una cosa che valuteremo, io ho fatto il calcio a tutti i livelli, sin da bambino. Ho esperienza, vado per i 59, lo faccio da tanti anni perché ho smesso presto per gli infortuni. Per anni nelle categorie inferiore, ma è esperienza, ho sempre tenuto il profilo basso ed ho sempre cercato di scalare la montagna per arrivare in A e ci sono arrivato col Lecce e lo Spezia. So di conoscere il calcio in tutti i suoi lati, vi racconto che a 13 anni fui selezionato per giocare nel Napoli. C’era il campo di Soccavo, ma mia madre si oppose, Sormani venne a casa mia per convincere la mia famiglia ma non ci fu verso, era troppo lontano da casa. Poi andai alla Lazio più avanti, ora ritrovo il Napoli che era sulla mia traiettoria”.
“Il mercato arabo e il Napoli? Non mi sono stati riferiti, ma da domani saremo operativi. Avremo una riunione col presidente e tutti i dirigenti e gli scout. Parleremo di tutto. Dico cose scontate: hanno potenzialità economiche molto superiori alle nostre, non derivano dai diritti tv, ma da risorse proprio e non si può competere con offerte da 20mln netti a stagione e sballano un po’ il mercato.”
“Chi se la prende sempre con gli altri si nasconde dietro gli altri, non si prende le responsabilità, io invece me le prendo: è una filosofia di vita”.
“Il calcio è uguale ovunque per un motivo, in primis per la società che deve avere le idee chiare e la coerenza. Se non si crea una situazione di credibilità allora si crea incertezza, poco entusiasmo, perciò è uguale ovunque, poi cambiano i numeri, ma alcune cose sono uguali. Poi c’è il campo ed il rispetto delle regole, ma avere regole e farle rispettare è la bibbia”.
“Se ADL mi ha chiesto se sono juventino per evitare fraintendimenti (come con Giuntoli, ndr)? No, non me l’ha chiesto. Non ho mai tifato per la Juve. Ho giocato in A con Cremonese e Lazio, non ho un tifo particolare. Tifo per la squadra per cui lavoro, ora è una grande opportunità per me e darò tutto ciò che posso. Ho tanti amici napoletani, la cosa è uscita, la grande forza è il calore, la partecipazione, ricordo che a dicembre andai lì per una gita, doveva passare d’acqua sotto i ponti per lo Scudetto ma era già entusiasta. La gente ti fa sentire importante e aumentano le responsabilità. La società ha lavorato benissimo, in 10 anni ha fatto più punti di tutti dietro la Juve e lo Scudetto è il coronamento del percorso e l’entusiasmo si respira già qui ed è carburante. Gli scout ed io stesso cerchiamo sempre qualcosa di importante, sono rimasto fermo nell’ultimo periodo ma ho girato e sono stato in giro. Avevo visto ad esempio Kim dal vivo al Fenerbahce, bisogna sempre aggiornarsi ma un conto è lo Spezia ed uno il Napoli, sono cose diverse se devi salvarti o altro. Ben venga però scoprire sempre uno poco conosciuto e che può esplodere. Dobbiamo fare riunioni e capire bene dove migliorare e cosa tenerci ben stretto, sono arrivato davvero da pochi giorni e non ho ancora preso pienezza del mio ruolo”.
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