Il giornalista Raffaele Auriemma ha analizzato la conferenza stampa, andata in scena ieri a Dimaro, del nuovo direttore sportivo del Napoli: Mauro Meluso.
Auriemma su Meluso: “Il suo ruolo sul mercato sarà prevalentemente di consulenza, mentre nella quotidianità dovrà gestire i rapporti tra squadra, tecnico e società…”
Essere senza squadra e poi ritrovarsi nel team che porta lo scudetto sulle maglie. Dopo Rudi Garcia, diventato allenatore del Napoli dopo aver concluso anzitempo la sua esperienza in Arabia con l’Al Nassr, anche Mauro Meluso è stato scelto per il dopo Giuntoli, nonostante fosse da due anni senza una squadra. Questione di traiettorie e di opportunità, scelte apparentemente poco aderenti alla dimensione attuale del Napoli, ma poi ripensi a tutte le scelte del presidente De Laurentiis e ti accorgi che ha (quasi) sempre azzeccato le mosse. Ed è proprio il patron a presentare Meluso nel teatro di Dimaro. «Il suo profilo coincide con quello che cercavamo – attacca – e il nome viene fuori dallo studio e dalle verifiche fatte con il capo scouting Micheli e con l’ad Chiavelli. Poi ho anche fatto un rewind e mi sono ricordato della considerazione che avevo di Italiano e del suo Spezia, quando ci avevano battuto a Napoli. Quella volta mi precipitai negli spogliatoi per fargli i complimenti e mi accompagnò proprio Mauro. Benvenuto e auguri».
Per Meluso si tratta di una consacrazione professionale dopo anni trascorsi a fare l’agente sportivo presso la Rogon e poi nel ruolo di ds in società non di prima fascia: a 58 anni il Napoli diventa la più grande soddisfazione della carriera. «Erano le sette del mattino del 13 luglio – ha raccontato Meluso – quando il presidente De Laurentiis mi ha chiamato convocandomi a Napoli. Sono arrivato poco prima di pranzo, mi ha fatto un sacco di domande e poi mi ha invitato a pranzo in una sala con una splendida vista sul Golfo. Ha tirato fuori un foglietto con i parametri del contratto e in 20 secondi abbiamo trovato l’accordo». Su quella bozza di accordo c’era scritto che Meluso lavorerà per il Napoli nei prossimi due anni, più l’opzione per un terzo, con un ingaggio che si avvicina ai 500mila euro a stagione. Al termine di quel pranzo, precisamente alle 16 del 13 luglio, il presidente ha scritto il tweet con l’ufficialità dell’arrivo di Meluso.
Ma quale sarà il suo compito? Dalle parole in conferenza si evince che il suo ruolo sul mercato sarà prevalentemente di consulenza, mentre nella quotidianità dovrà gestire i rapporti tra squadra, tecnico e società. «In un club così importante – ha spiegato – non decide solo uno. Ci sono più persone che si incontrano, mettono idee e si decide insieme. Quando ho parlato con il presidente, mi ha chiesto se fossi pronto a fare questo lavoro a 360 gradi, quindi non solo mercato, ma anche la cura dei rapporti interni.
Osimhen? Sono appena arrivato, se riusciamo a tenerlo è una gran cosa, fa la differenza: ce ne sono pochi come lui». Ieri c’è stato anche il tweet di De Laurentiis con il quale ha annunciato il ritorno di Pierluigi Gollini: il portiere ha svolto test medici-fisici e si è allenato in gruppo. Arriva con la formula del prestito annuale con diritto di riscatto a 7 milioni e un versamento di 350mila euro all’Atalanta.
Nella seduta pomeridiana di ieri, il pubblico allo stadio di Carciato si è lasciato andare a un boato per la presenza di Anguissa. Il camerunese ha finito le vacanze e ha subito avuto un colloquio di 10 minuti con Garcia, suo coach al Marsiglia, prima di sostenere i test atletici. Ieri Lozano ha svolto lavoro personalizzato in campo, solo piscina per Zedadka e Gaetano.
Carlo Gioia
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